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Pse, oltre lo stadio c’è di più

L’avvicinamento al voto sul Pse di Lugano mette il cittadino di fronte a due scenari: da un lato una serie di certezze (il progetto votato dal Consiglio comunale, con contenuti, costi e tempistiche), dall’altro una sequela di informazioni ipotetiche, contraddistinte da incertezze e che rimandano alle calende greche la realizzazione dei contenuti previsti. Persino sul destino dell’FC Lugano si sta giocando con il fuoco, promuovendo, da parte dei contrari al Pse, notizie inveritiere e scorrette.

In questo dibattito è sbagliato focalizzarsi unicamente sullo stadio calcistico. Il valore del Pse sta nella multifunzionalità, figlia di una lungimirante visione d’assieme del territorio cittadino e delle sue esigenze. Senza approcci a spezzatino, decantati invece dai contrari. Giova ricordare che il Pse è l’esito di un concorso di architettura promosso anni fa dalla Città. Questa strategia operativa e finanziaria, per la quale sono già stati spesi quasi una ventina di milioni di franchi, è nota a tutti da tempo: è quantomeno paradossale criticarla oggi, chiedendo a gran voce di scindere la parte sportiva dal resto.

In una città che vuole evolvere in modo capillare e fornire dignità e servizi a tutti i quartieri, è pure curioso sentire che quello di Cornaredo sia troppo distante dal centro. Sono, queste, considerazioni conservatrici e che non vogliono aprirsi allo sviluppo di Lugano. Il Pse, al contrario, ambisce a riqualificare un intero quartiere, in cui, oltre allo sport, troveranno posto anche altri contenuti, tra cui spazi verdi (un parco di 12’000 metri quadrati) e opportunità per le attività del tempo libero, la mobilità pubblica e lenta, senza dimenticare la riqualifica del Maglio.

L’investimento, che avrà positive ricadute nel tessuto socio-economico della regione, merita naturalmente la massima attenzione per la sua sostenibilità finanziaria. Considerato il carattere sovracomunale del Pse, in questi mesi i Comuni del Luganese, attraverso l’Ente regionale, e il Cantone hanno mostrato concreto interesse per contribuire finanziariamente alla realizzazione del progetto. Sono notizie positive, anche per attenuare il previsto leggero innalzamento del moltiplicatore. Tuttavia, rilevo che esso è “solo” uno tra gli elementi che conferiscono lo stato di salute e l’attrattività di un Comune, accanto a servizi, prestazioni, opere e strutture pubbliche. Proprio gli avversari del Pse, tra i loro argomenti, denunciano l’aumento del moltiplicatore; dimenticandosi però di dire che le loro proposte di facciata (ossia realizzare solo gli impianti sportivi, completamente a carico della Città) pure comporterebbero un aumento della pressione fiscale, magari anche maggiore rispetto a quanto previsto con il Pse. La presenza dei privati, inoltre, è da considerare un’opportunità: Lugano, da sola, non potrebbe edificare stadio e palazzetto dello sport; i diritti di superficie, in più, faranno beneficiare la Città di introiti finanziari non trascurabili.

Lugano e il Ticino meritano il nuovo comparto di Cornaredo: risponde a reali bisogni di una Città che vuole annoverare strutture dignitose, finalmente al passo coi tempi, e che contribuiranno a qualificare il territorio. Dopo la realizzazione della stupenda Gottardo Arena, è quindi il momento di investire anche in altre strutture sportive, soprattutto a vantaggio delle nuove generazioni. Il Pse, in fondo, porta con sé un valore imprescindibile per una comunità: la volontà di guardare al futuro con fiducia.

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