Estero

Muoiono fra devastanti onde, almeno sessanta dispersi

Secondo le Ong sono oltre 2'250 i migranti, fra cui donne e bambini, che hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale quest'anno

In sintesi:
  • Naufragio di un gommone con a bordo 86 persone avvenuto al largo della Libia
  • La maggior parte sono cittadini della Nigeria, del Gambia e di altri Paesi africani
La morte in faccia
(Keystone)
17 dicembre 2023
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Almeno 61 migranti sono dispersi e probabilmente morti dopo il naufragio di un gommone con a bordo 86 persone avvenuto al largo della Libia, dove l'imbarcazione era partita. È quanto scrive Flavio di Giacomo, portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni su X.

"Sono oltre 2'250 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale quest'anno – scrive ancora Di Giacomo –, un numero drammatico che purtroppo dimostra che non si fa abbastanza per salvare vite in mare".

La notizia è stata confermata all'Afp dall'ufficio dell'Oim in Libia. "Si presume siano morti a causa delle forti onde" che hanno sommerso la loro imbarcazione "partita da Zuara, nel nordovest della Libia, con 86 migranti a bordo", secondo la stessa fonte. La maggior parte sono cittadini della Nigeria, del Gambia e di altri Paesi africani, e tra le vittime "ci sono bambini e donne".

Un totale di 25 persone sono state salvate e trasferite in un centro di detenzione libico a Tariq Al-Sekka, vicino a Tripoli. "Un team dell'Oim è stato in grado di fornire supporto medico e sono tutti in buona salute", secondo la stessa fonte.

Nel canale di Sicilia il mare è in tempesta e i venti sono dati in aumento almeno fino alla mezzanotte di domenica. Motivo per il quale la Ocean Viking, la nave della Ong Sos Méditerranée, si trova in rada davanti a Sciacca. È monitorata dalla Guardia costiera che è a disposizione per ogni eventuale esigenza dei 26 migranti portati a bordo dopo un salvataggio e dell'equipaggio.

Alla nave è stato assegnato originariamente il porto di sbarco di Livorno, ma poi a causa delle condizioni meteo, le è stato consentito di ripararsi davanti alle coste di Sciacca. "Si tratta di 620 miglia nautiche, mille chilometri, e sono necessari otto giorni di navigazione tra andata e ritorno – ha scritto su X, subito dopo l'assegnazione del porto –. Giorni durante i quali non potremo pattugliare".

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