Estero

Per l'Unesco bloccare l'accesso a Internet viola i diritti umani

La dichiarazione universale dei diritti umani comprende la libertà di ricercare, ricevere e condividere informazioni. Nel 2022 187 chiusure in 35 Paesi

Utenti del web in Cina, uno dei Paesi maggiormente accusati di censurare il web
(Keystone)
29 settembre 2023
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Nell'era digitale, l'accesso a Internet è diventato vitale per il libero flusso di informazioni. Eppure i nuovi dati riferiti dall'Unesco mostrano un preoccupante aumento del numero di chiusure di Internet da parte dei governi di tutto il mondo, nel tentativo di controllare l'opinione pubblica. Nel 2022, sono stati registrati 187 casi di chiusura di Internet in 35 Paesi in tutto il mondo. A maggio 2023, almeno 80 casi in 21 Paesi erano già stati documentati.

L'Unesco ricorda che bloccare l'accesso a Internet "è una chiara violazione dei nostri diritti umani: l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani difende esplicitamente la libertà di cercare, ricevere e condividere informazioni".

Per questo l'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite definisce le chiusure di Internet come "azioni intraprese da o per conto di un governo per interrompere intenzionalmente l'accesso e l'uso di sistemi di informazione e comunicazione online".

Alla vigilia di un anno di importanti elezioni nel mondo, l'Unesco chiede ai governi di garantire che il diritto fondamentale di accedere alle informazioni, compreso l'accesso a Internet, sia rispettato in ogni circostanza. "Questo diritto non è mai stato così importante per la salute delle nostre democrazie", conclude.

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