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‘Alcune parti della città sono irriconoscibili, altre intatte’

Il terremoto che ha scosso il Marocco e Marrakesh raccontata da Lorenzo, luganese 21enne che vi stava trascorrendo le vacanze. E di una tour operator

Una notte all’addiaccio
(Keystone)
9 settembre 2023
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Tutto come da programma, o quasi. Sì, la vacanza di Lorenzo in quel di Marrakesh he della sua amica sarebbe comunque finita domani, domenica 10 settembre. Ma, decisamente, non in questo modo, ossia costretti in fretta e furia a lasciare il loro albergo, il Riad, nella Medina – il centro storico della cittadina marocchina – con una notte d'anticipo per poi raggiungere (dopo un periplo durato una notte intera e parte della mattinata seguente) l'aeroporto con un giorno d'anticipo, aspettando notizie sulla conferma del loro volo di rientro, su Milano Malpensa. In fuga dal violento sisma che ha ridisegnato parte dell'area rurale attorno a Marrakesh, oltre che ai piani di viaggio di Lorenzo e di parecchi altri.

Ed è appunto lì, all'aeroporto, che raggiungiamo telefonicamente il 21enne luganese per farci raccontare il brutto film della notte appena trascorsa. «Tutto è successo in un lampo. Ieri sera (venerdì), attorno alle 23 eravamo in camera, ma non dormivamo ancora, quando a un certo punto è iniziato a tremare tutto. Anche abbastanza violentemente – ci racconta con la voce ancora un po‘ scossa dall'emozione –. All'inizio pensavo si trattasse di un camion o qualcosa d'altro, visto che il nostro albergo è vicino a una strada trafficata, specie di scooter e altri mezzi. Ma quando dalle mensole hanno iniziato a cadere oggetti e dal soffitto qualche pezzo di calcinaccio, abbiamo capito che quelle non erano normali vibrazioni provocate dal traffico stradale, bensì da una scossa di terremoto. A quel punto ci siamo precipitati in strada, senza badare ai nostri effetti personali, che abbiamo lasciato nella stanza. In strada c'eravamo tutti: io, la mia compagna di viaggio e altre persone che avevamo conosciuto durante queste vacanze e con cui avevamo anche trascorso qualche ora spensierata. Ovviamente prima di venerdì sera...».

E poi? «La scossa, in sé, è durata lo spazio di qualche minuto. Passato un po’ di tempo, il personale dell'albergo ci ha detto che potevamo rientrare nelle nostre stanze, ma solo per prendere lo stretto essenziale per poi passare la notte altrove. Infatti ci hanno fatto evacuare dal centro storico di Marrakesh, oltre le mura, dove ci siamo poi accampati: lo staff del Riad, che è rimasto tutto il tempo con noi, ci ha fornito le coperte per trascorre la notte. L'indomani, di buon mattino, sotto scorta siamo rientrati all'albergo per riprendere i nostri bagagli e dirigerci verso l'aeroporto».

Paura, dopo quella scossa, ne avete ancora provata? «Oltre le mura, una volta lasciata la città vecchia, ci siamo un po‘ tranquillizzati. Anche perché nella nostra stessa situazione c'erano pure parecchie altre persone: ci siamo dati sostegno a vicenda. Una sorta di ’mal comune...‘. Ad ogni modo quando abbiamo lasciato la Medina noi la situazione non era proprio il massimo: dai tetti cadevano ancora rocce».

Il giorno dopo, come si presentava la città? «Benché l'epicentro del sisma fosse altrove, anche per le vie di Marrakesh l'indomani le ferite provocate dalla scossa tellurica erano ben visibili. Non c’è stata una devastazione vera e propria, questo no, ma i segni lasciati dal terremoto erano chiaramente evidenti. Parte delle mura erano irriconoscibili. Siamo rimasti qui sei giorni, e alcuni posti che avevamo visitato durante la nostra permanenza, oggi erano irriconoscibili. Altri, per contro, sembrava come se nulla fosse successo».

È dunque in aeroporto che Lorenzo e la sua amica spendono (per forza di cose) le loro ultime ore di permanenza in Marocco. «Finora non abbiamo ricevuto notizie di possibili cancellazioni e a quanto mi par di vedere, i voli in partenza decollano regolarmente. Speriamo che sia il caso anche per l'aereo che dobbiamo prendere noi domani...».

La tour operator

«Sì, certo, di paura ne abbiamo avuta tutti, anche parecchia, quando c‘è stata la scossa più forte, ma poi, da stamattina (sabato 9 settembre, ndr) la vita, almeno qui a Marrakesh, ha ripreso il suo flusso più o meno normale». All'altro capo del telefono, stavolta, c’è Laura, una tour operator che da anni vive e lavora lì da più di vent'anni. «A casa mia, quando tutto tremava, sembrava di essere sulle montagne russe. Danni ce ne sono stati, anche qui, ma il grosso della devastazione è avvenuto altrove, più vicino all'epicentro. Quelle sono zone rurali, ed è lì che ci sono state centinaia e centinaia di vittime».

Nella sua voce non c‘è più quella paura che, pure lei, ha provato nella tarda serata di ieri quando il sisma, con epicentro a un'ottantina di chilometri da Marrakesh, ha scosso violentemente scosso anche la sua casa. Lei, da professionista che lavora in quella zona e con i turisti, vive il terremoto con meno inquietudine e apprensione. «Beh, non vorrei passare per cinica, ma su un territorio di quaranta milioni di abitanti, ‘solo’ ottocento morti con un sisma di intensità 6,8-7,0 è quasi un miracolo: poteva andare molto, ma molto peggio!».

E a livello di danni? «Io posso parlare quasi essenzialmente per la città di Marrakesh, dove di danni ce ne sono stati, è innegabile, ma piuttosto contenuti. Dalle case si è staccato qualche pezzo di facciata o di cornicione, ma essenzialmente è tutto come prima, o quasi. All'indomani la città, con le sue varie attività, era normalmente aperta e trafficata, anche di turisti. Io alle 8.30, come tutte le mattine, ero in piazza a prendere il caffè, e tutte e mie escursioni sono partite regolarmente». E tra i clienti, che sensazioni si percepivano? «Un po’ di paura c'era, come è normale che sia, tutto considerato. Al gruppo che rientrava in Italia stamattina alle 7 ho ad esempio consigliato di raggiungere l'aeroporto subito dopo la scossa, per precauzione, ma anche per evitare di rimanete incastrati negli inevitabili ingorghi visto che tutti si sono riversati in strada. C‘è anche stata qualche cancellazione, è vero, ma soprattutto perché il ministero degli Esteri italiano sta sconsigliando di intraprendere un viaggio in Marocco. Fondamentalmente però ora la situazione si è tranquillizzata qui. È tutto (quasi) come prima... In fondo, quando giri per la Medina, ora vedi un po’ di calcinacci, ma non quella devastazione di cui molti parlano. Hanno forse un po‘ ingigantito la situazione, almeno qui a Marrakesh. In rete sono pure circolate foto ritoccate; addirittura alcune nemmeno di Marrakesh... Su YouTube c’è addirittura circola un video in cui la moschea nella piazza della Medina non esiste più. Io l'ho vista (e pure filmata, nel mio blog) poco fa, per cui...».

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