Estero

Covid: un solo decesso nel Regno Unito

La Germania toglie le restrizioni per chi è vaccinato. L'Ue vuole riaprire al turismo mondiale e valuta la riapertura dei viaggi non essenziali

In coda fuori da un teatro berlinese dopo le riaperture (Keystone)
3 maggio 2021
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In Germania la fine delle misure restrittive anti-Covid per i vaccinati e per i guariti dovrebbe scattare già a partire dal prossimo weekend. Il nuovo provvedimento potrebbe ottenere l'approvazione formale alla seduta di gabinetto di mercoledì prossimo, il via libera giovedì al Bundestag e venerdì al Bundesrat. "Sabato potrebbe essere già in vigore", ha fatto sapere il vice capogruppo dell'Unione Thorsten Fei. Stando alla nuova norma, la copertura con la doppia dose di vaccino garantirebbe l'accesso a negozi, zoo e parrucchieri (in Germania ristoranti e hotel sono ancora chiusi) senza dover esibire alcun test. Inoltre il rientro dai viaggi all'estero non prevedrebbe alcuna quarantena.

Berlino si fa così avanguardia in Europa, mentre l'Ue valuta una riapertura dei viaggi non essenziali a livello mondiale, ma con un freno d'emergenza per chiusure coordinate rapide qualora fosse individuato il rischio di importare le varianti del virus. "È tempo di rilanciare il turismo", ha spiegato la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. Dato l'impatto positivo delle immunizzazioni, l'esecutivo comunitario ha proposto di permettere l'ingresso nell'Unione per motivi non essenziali non solo a chi proviene da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a quanti hanno ricevuto l'ultimo shot di un vaccino autorizzato dall'Ema o dall'elenco dell'Oms (non sono inclusi il cinese Sinovac e il russo Sputnik).

L'intento è arrivare a un'adozione dell'iniziativa in Consiglio, a fine maggio, mentre Eurocamera e Stati in questi giorni negoziano sul certificato vaccinale digitale Ue, previsto in vigore a fine giugno. Una prima presentazione dell'idea, a livello tecnico, sulla base di un non paper della Commissione c'era già stato un paio di settimane fa. Ma il confronto vero e proprio sulla bozza di raccomandazione partirà domani, con un passaggio con gli esperti degli Stati membri, per poi entrare nel vivo mercoledì, con l'esame degli ambasciatori dei 27.

In sostanza Bruxelles propone che le cancellerie dell'Unione revochino le restrizioni sui viaggi turistici per le persone vaccinate da almeno 14 giorni prima del loro arrivo. Le capitali potranno tuttavia richiedere un test negativo all'ingresso, ed eventualmente un periodo di quarantena. Ma Bruxelles immagina di dare il via libera anche al turismo, indipendentemente dallo stato di vaccinazione individuale, da quei Paesi con una buona situazione epidemiologica. Attualmente la lista del Consiglio ne contempla sette: Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina. L'obiettivo è ampliare l'elenco con una revisione dello stesso ogni due settimane: candidati a potervi rientrare sono Israele, Usa e Regno Unito.

Intanto anche Londra avanza nell'allentamento delle restrizioni nazionali, mentre contagi, decessi (oggi solo uno registrato in tutta la Gran Bretagna) e ricoveri viaggiano al di sotto di qualunque altro grande Paese europeo, e dove la corsa ai vaccini vola verso quota 50 milioni di dosi somministrate. Dal 17 maggio è stato revocato ogni limite sulle presenze ai funerali (per i quali al momento vige il tetto dei 30 ospiti, rispettato in chiesa anche alle esequie recenti del principe consorte Filippo), nonché del passaggio da un limite di 15 a 50 invitati per i matrimoni. E dal 21 giugno anche le cerimonie per le nozze saranno esentate da ogni tetto, mentre in settimana è prevista la pubblicazione di una lista verde di Paesi a minor rischio d'infezione e varianti, verso i quali sarà possibile viaggiare liberamente, finalmente con prenotazioni senza incertezze.

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