Un mese fa Trump prevedeva 'zero casi nel giro di giorni'. Oggi gli Stati Uniti ha superato Cina e Italia. La parola d'ordine: ripartire dove si può
Gli Stati Uniti sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati forniti ieri dal New York Times sono 81'488, più di Cina e Italia, con oltre 1'200 morti in tutto il Paese. Nella giornata di ieri si contano altri 237 morti, mai così tanti dall'inizio dell'epidemia.
One month ago today, Trump on Coronavirus cases: “The 15 people is going to be down to close to zero.”
— Colin Jones (@colinjones) March 27, 2020
We now have 81,321 confirmed cases, the most in the world pic.twitter.com/ynO4VInL7D
Nel frattempo il presidente Usa, che a fine febbraio prevedeva che i casi sarebbero scesi "praticamene a zero nel giro di qualche giorno" dimostrando così "il buon lavoro che facciamo" ora guarda alla Cina per un aiuto: "Ho appena concluso un'ottima conversazione con il presidente Xi della Cina. Discusso in dettaglio il CoronaVirus che sta devastando gran parte del nostro Pianeta", ha scritto su Twitter il presidente Usa Donald Trump, secondo cui "la Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme. Molto rispetto!".
Just finished a very good conversation with President Xi of China. Discussed in great detail the CoronaVirus that is ravaging large parts of our Planet. China has been through much & has developed a strong understanding of the Virus. We are working closely together. Much respect!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 27, 2020
La Cina e gli Usa dovrebbero "unirsi nella lotta" contro la pandemia letale del coronavirus che sta avanzando a livello globale. Il presidente Xi Jinping, nella telefonata avuta con Trump, ha espresso l'auspicio che Washington prenda "azioni reali" per migliorare i rapporti bilaterali, in base a quanto riferito dalla tv statale Cctv. Le relazioni tra i due Paesi, ha aggiunto Xi, "sono arrivate a una congiuntura importante".
"Dobbiamo cominciare al più presto a riportare l'America al lavoro", ha inoltre detto Trump, spiegando come bisogna individuare le aree del Paese che non sono così colpite dal virus e dove si possono riprendere il prima possibile le normali abitudini.
Il presidente statunitense ha anche annunciato che una nave ospedale militare sarà dispiegata nella baia di New York sabato, tre settimane prima del previsto. La Usms Comfort avrà il compito di alleviare l'affluenza record negli ospedali della Grande Mela a causa dell'epidemia del coronavirus.
Oramai è un bollettino di guerra quello che ogni mattina attende al risveglio i newyorchesi, che in diretta tv vengono aggiornati su una curva dei contagi che è ben lungi dall'aver raggiunto il suo picco. "Forse a settembre", azzarda il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio, che profetizza: "Metà della popolazione della metropoli sarà colpita dal coronavirus", quasi 4 milioni di persone. "È preoccupante, ma bisogna cominciare a dire la verità". Mentre il governatore Andrew Cuomo parla di almeno 38.000 casi e 385 decessi nell'intero Stato e lancia l'allarme ospedali, dove medici e infermieri descrivono "una situazione apocalittica".