Confine

A Como è sempre emergenza senzatetto

Sono diverse decine le persone costrette a dormire al freddo perché non trovano rifugio in un dormitorio

Scene che si ripetono
(archivio Ti-Press)
16 febbraio 2024
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Situazione drammatica per molti disperati che a Como, nonostante l'impegno delle associazioni di volontariato, delle parrocchie del capoluogo e di don Giusto Della Valle, non trovano rifugio in un dormitorio. In via Regina Teodolinda, nel posteggio di via Sirtori e in altri luoghi di Como, un centinaio di invisibili sono costretti ai margini. Si possono incontrare alle mense dei poveri.

Non solo migranti, spesso respinti in dogana, ma anche un numero crescente di comaschi. Senzatetto che si nascondono dietro la stazione Como San Giovanni, nei sottopassi delle strade del centro cittadino, dentro supermercati dismessi o in cantieri in corso. Come succede in via Sirtori, nell’autosilo alle spalle del Tribunale dove stanno per iniziare i lavori. Sulle rampe delle scale dei piani ancora aperti un gruppo di persone in difficoltà sistema per terra coperte e cartoni: l’accesso è stato bloccato, ma nonostante i controlli delle forze dell’ordine la notte c’è chi torna per cercare un rifugio. Quattro anni fa l’area dell’ex scalo merci era stata sgomberata da una trentina di senzatetto, c’era una vera baraccopoli dentro a una costruzione mai ultimata e poi demolita.

Ora diversi senzatetto, perlopiù sudamericani, sono tornati a dormire dietro alla stazione di Como San Giovanni, dove hanno costruito un rifugio con pile di sacchi di cemento, paletti di legno, materiale abbandonato. Un gruppo nutrito di senza dimora, perlopiù nordafricani, fa la spola tra piazza San Rocco e l’ex supermercato all’imbocco di via Regina Teodolinda. A due passi dal cimitero, si vedono ogni giorno sacchi a pelo e coperte stese dove prima correvano i carrelli della spesa. Senzatetto su giacigli di fortuna nel sottopasso della stazione di Camerlata. Succede anche nel sottopasso sotto via Napoleona, verso via Castellini. Più volte c’è chi ha dormito dentro alla palestra di via Giulini, in centro città, che attende di essere riaperta, una volta ultimati i lavori di riqualifica. Dove non si vedono più clochard è sotto il portico dell'ex chiesa San Francesco. Troppa attenzione al portico che il sindaco Rapinese vuole blindare con una cancellata. Come se bastasse per rimuovere l'emergenza senzatetto.

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