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Macché Nasa: il ‘naso’ delle Fiamme gialle smaschera la truffa

Scoperti e sequestrati dai finanzieri di Verbania capi d'abbigliamento contraffatti con il logo dell'Agenzia spaziale americana

In sintesi:
  • Individuati oltre 20mila capi per adulti e bambini
  • Denunciati il rappresentante legale e l'amministratore e direttore commerciale
(Keystone)
14 novembre 2023
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Le Fiamme gialle del Comando Provinciale di Verbania, coordinate dalla Procura di Trani e coadiuvate da altri Reparti del Corpo, hanno sequestrato oltre 20mila capi di abbigliamento per adulti e bambini recanti i loghi dell’Agenzia spaziale governativa statunitense Nasa. Il servizio trae origine da un controllo in materia di sicurezza prodotti effettuato in un megastore di abbigliamento e prodotti per la casa nella provincia Verbano Cusio Ossola e dove erano inizialmente stati sequestrati 151 capi di abbigliamento non conformi.

Trovandosi poi innanzi capi di abbigliamento contraddistinti dal logo Nasa, i militari hanno deciso di approfondire la liceità dell’utilizzo del logo da parte di un’azienda operativa nella provincia Barletta Andria Trani. Previo raccordo intercorso con l'Agenzia spaziale statunitense, è così stato appurato che, malgrado una preliminare autorizzazione all'uso dei loghi identificativi, la stessa fosse totalmente all’oscuro delle modifiche apportate sugli stessi e riprodotti su felpe, magliette e altri indumenti.

Le direttive dell’Agenzia spaziale americana prevedono infatti un minuzioso processo di approvazione preventiva che la società produttrice, in realtà, simulava di aver effettuato in fase di ricezione degli ordinativi di acquisto da parte della catena distributiva presente in tutto il Nord Italia o, addirittura, dava arbitrario inizio alla produzione sebbene la stessa Nasa l’avesse espressamente vietato in quanto in netto contrasto con le loro linee guida per il merchandising.

In relazione ai fatti, il rappresentante legale e l'amministratore di fatto/direttore commerciale della società pugliese sono dunque stati denunciati alla Procura di Trani, competente per territorio, per contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.

La ricostruzione della filiera distributiva ha portato a individuare che la produzione autunno-inverno 2023 era stata quasi interamente destinata a un megastore avente sede centrale a Milano, ma con 35 punti vendita in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte, fra i quali uno nel Verbano Cusio Ossola, da dove sono appunto partite le indagini.

La Procura di Trani, sulla base degli accertamenti condotti dal Reparto verbanese, ha disposto il sequestro dei capi di abbigliamento contraffatti presso la sede della società produttrice, nonché presso i punti vendita della catena cliente. Sono stati sequestrati complessivi 21'264 capi di abbigliamento contraffatti per un valore di circa 380'000 euro, nonché sono stati acquisiti elementi investigativi a carico del rappresentante legale e del responsabile commerciale della società barlettana per frode nell'esercizio del commercio, avendo tratto in inganno la catena distributiva circa la liceità dell’utilizzo dei loghi.

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