Italia

Verso la proroga al 31 dicembre del telelavoro per i frontalieri

Il ministro dell'Economia Giorgetti avrebbe dato il via libera sulla norma transitoria. Ma gli imprenditori ticinesi precisano: nessun accordo in vigore

Immutate le condizioni: 40% del tempo lavorativo senza impatto sulla tassazione
(Ti-Press)
30 giugno 2023
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La norma transitoria, inserita nell'accordo fiscale fra Svizzera e Italia sui frontalieri e che disciplina quest'ultimo dal punto di vista della tassazione e in scadenza il 30 giugno 2023 sarà, con tutta probabilità, prorogata fino al 31 dicembre. A meno di 24 ore dalla scadenza ne dà notizia La Provincia di Como citando il deputato della Lega Stefano Candiani al termine di un colloquio con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. «Confermo che, al netto del nuovo accordo con la Svizzera che va ancora completato e sottoscritto, il ministro Giorgetti ha dato mandato all’Ufficio Finanze del ministero di procedere ad un’ulteriore proroga, alle medesime condizioni, sino al 31 dicembre» ha dichiarato Candiani al quotidiano comasco. La proroga della norma transitoria non ne muta le condizioni: i frontalieri potranno dunque svolgere dall'Italia le proprie mansioni per i datori di lavoro svizzeri fino al 40% del tempo lavorativo senza nessuna ripercussione dal punto di vista della tassazione.

Secondo Candiani, il nuovo accordo per il telelavoro dei frontalieri con la Svizzera sarà trattato su un binario autonomo rispetto all'accordo fiscale e dunque non occorrerà una nuova deliberazione da parte dei parlamenti di entrambi i Paesi. "Nel frattempo, va avanti anche il dialogo con la Svizzera per il nuovo accordo. Non c’è alcun vuoto normativo dal l’1 luglio e nessun ritorno al passato. L’attuale norma transitoria rimane in vigore sino a fine anno" ha aggiunto il deputato leghista.

A ribadire che "non vi è alcun accordo in vigore tra Svizzera ed Italia", quindi nulla da prorogare (la notizia, infatti, riguarda la norma transitoria italiana n.d.r.) sono anche la Camera di Commercio ticinese e l'Associazione delle aziende ticinesi (Aiti) che in una nota inviata agli associati precisano che "è verosimile che nei prossimi giorni Italia e Svizzera firmino un nuovo accordo amichevole. Non si tratta di una semplice proroga in quanto, come detto, attualmente non vi è alcun accordo in vigore e, comunque, il regime sarà sostanzialmente differente e più limitativo rispetto a quello concordato durante il periodo della pandemia".

Per quanto riguarda invece l'accordo fiscale, come riporta il quotidiano comasco citando il deputato varesino del Pd Alessandro Alfieri, il testo non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana, e dunque l'approvazione non è stata ancora comunicata a Berna in via ufficiale. Dunque, anche se le nuove regole che prevedono la distinzione fra "vecchi" e "nuovi" frontalieri decorreranno dalla data della comunicazione alla Svizzera, il regime fiscale rimarrà immutato per tutti i frontalieri fino a fine anno.

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