Confine

Confine, sgominata una banda di falsari

I carabinieri di Como hanno arrestato 15 persone che spacciavano soldi falsi (monete da 2 euro) e cocaina anche in Ticino

La zecca clandestina era a Garbagnate Monastero (Immagine tematica, archivio Ti-Press)
13 marzo 2020
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Quindici arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Como nell'ambito di una indagine coordinata dalla Procura lariana che ha consentito di sgominare una banda di falsari che operava nelle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Cremona e Milano e che spacciava soldi falsi (monete da 2 euro) e cocaina anche in Ticino, oltre che in Liguria e in Francia.

L'indagine è iniziata nell'agosto scorso quando i carabinieri di Cantù avevano fermato un uomo trovato in possesso di quasi mezzo chilo di cocaina e 4'200 monete false da 2 euro. L’indagine si è poi allargata arrivando a consentire ai carabinieri di scovare la zecca clandestina a Garbagnate Monastero. Le monete venivano vendute al 30% del loro valore a una serie di persone finite agli arresti per spendita di denaro falso. Oltre agli arresti i carabinieri hanno effettuato anche numerose perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di altre 2'600 monete da 2 euro, alcune banconote false da 100 euro, una pistola scacciacani e una bomba a mano.

Un’operazione, quella conclusa dai carabinieri, portata a termine nonostante il periodo di grande allarme per l’emergenza coronavirus. Lo stesso procuratore capo di Como, Nicola Piacente, in una nota ha espresso il ''sincero apprezzamento per il grande sforzo profuso nonostante l’attuale emergenza sanitaria''.

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