I datori di lavoro hanno poche idee per aiutare gli over 50

I datori di lavoro hanno poche idee per sostenere e proteggere i dipendenti over 50. Quasi un'azienda su due ha fondi supplementari a disposizione ma non sa cosa farne, rileva uno studio condotto dall'azienda attiva nella consulenza per le risorse umane von Rundstedt. 'I datori di lavoro sono sensibili al problema', ha detto oggi all'agenzia finanziaria AWP il numero uno di von Rundstedt e responsabile dello studio Pascal Scheiwiller. Nel sondaggio sono state coinvolte 1575 persone.

Il 72% degli intervistati concorda sul fatto che chi ha oltre 50 anni di età è discriminato sul mercato del lavoro. Tuttavia, quasi tre quarti respinge regolamenti di protezione statale, ritenuti non solo non efficaci, bensì controproducenti. Pare dunque esserci la volontà di aiutare gli ultracinquantenni, un desiderio non supportato però da progetti concreti, nonostante in molti casi vi sia la disponibilità finanziaria. Solo un quinto dei datori di lavoro afferma in effetti di avere idee per risolvere il problema.

Alcune aziende cercano di trovare soluzioni alternative interne, evitando il licenziamento degli impiegati più anziani. L'83% delle imprese interrogate ha un tasso di allontanamenti di over 50 inferiore al 10%, nonostante questa fascia di età rappresenti il 30% del personale. Sembra anche in aumento l'attenzione con la quale vengono valutati i possibili licenziamenti degli ultracinquantenni, in modo da determinare se il provvedimento sia davvero necessario. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita della sensibilità al riguardo", conferma Scheiwiller, secondo cui i datori di lavoro si preoccupano soprattutto che venga macchiata la loro reputazione.