Musica

Luca Pianca, anteprima locarnese per ‘The Art of Resonance’

Questa sera alle 20.30 alla Sopracenerina di Locarno, brani di autori francesi e tedeschi e l’anticipazione live di un disco di prossima uscita

Luca Pianca
(Giorgio Marafioti)
22 aprile 2022
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Conosco Luca Pianca da quando ci sbucciavamo le ginocchia tirando quattro calci a un pallone. Lui si è poi dirottato verso la pallacanestro, ottenendo pure discreti risultati nelle giovanili della Sam Basket. Risultati, tuttavia, certo non paragonabili a quelli raggiunti nella sua ormai trentennale carriera di virtuoso di liuto e tiorba. Dopo gli studi al Conservatorio di Milano, eccolo al Mozarteum di Salisburgo, dov’è allievo di Nikolaus Harnoncourt, il quale lo vuole subito al Concentus Musicus di Vienna. È stato tra i fondatori del ‘Giardino armonico’, si è esibito nei templi della musica quali la Carnegie Hall di NY, il Musikverein di Vienna, il Konzerthaus di Berlino e l’Oshi Hall di Tokyo ("Laggiù – ricorda sorridendo – il mio nome diventava Aruka Pinaka!"), ha accompagnato Cecilia Bartoli in diversi recital, mentre Sir Simon Rattle lo ha invitato a esibirsi con i Berliner Philharmoniker.

Gli sono stati attribuiti numerosi riconoscimenti e forse quello di cui è più orgoglioso è il premio svizzero per la musica del 2018. Ha inciso l’opera completa per liuto di Bach e di Antonio Vivaldi e di recente alla sua discografia si sono aggiunti due altri lavori: ‘Nobilissimo Istromento’ (definizione del liuto che si deve a Galileo Galilei, figlio di uno dei massimi interpreti, all’epoca, dell’Istromento), dedicato al repertorio rinascimentale, e ‘The Art of Resonance’, dove troviamo composizioni di Alessandro Piccinini – il quale "si è autoproclamato creatore di tiorba e arciliuto – dice Pianca – ma la cosa non è proprio storicamente provata –, Giovanni Battista Spada e Girolamo Kapsberger. Nomi probabilmente conosciuti solo dagli appassionati, ma qui va aggiunto che Pianca affianca al ruolo di virtuoso la sua passione per la filologia musicale. Nei due Cd appena citati, infatti, mette in evidenza "la mutazione radicale del paesaggio musicale italiano che si verifica agli albori del Seicento, quando esplode il genere recitativo e quello dell’aria a una voce sola, nei quali il cantore può finalmente esprimere tutte le sfumature del testo (emozioni e sentimenti)’. Una musica nuova, che ondeggia tra chiaro e scuro, come annota Piccinini nei suoi due volumi editi a Bologna nel 1623, rispettivamente nel 1639 e dedicati all’‘Intavolatura di Liuto et di Chitarrone’, l’antico nome della tiorba. Qualcosa di simile a quanto accadde alle arti figurative, soprattutto con il gioco tra chiaro/scuro, luci e ombre nell’opera di Caravaggio. L’esempio forse più significativo di tale cambiamento lo troviamo nell’"Orfeo" di Monteverdi, un mix tra vecchio e nuovo che segna il passaggio tra il tardo Rinascimento e il Barocco; un’opera oggi considerata il primo vero capolavoro del melodramma".

"Ho cercato di mettere in risalto l’aspetto improvvisativo ed estemporaneo di alcune composizioni, specialmente nelle Toccate e nei brani rapsodici, tenendo conto della grande rivoluzione che agli inizi del Seicento si è imposta nel modo di comporre e di suonare. A volte ho volutamente sacrificato il metronomo a una maggior coerenza nel comunicare una certa idea musicale. È il caso della ‘Toccata II Arpeggiata’ di Kapsberger, che propongo applicando alcuni artifici agogici e dinamici tipici dell’estemporaneità (respiri, piccole esitazioni, scarti di tempo ecc.), che la trasformano in un attimo vivo e guizzante, al di là delle scarne informazioni vergate sullo spartito". Una formidabile rivoluzione che – aggiunge Pianca – "ha tra l’altro permesso al violino di affrancarsi dal suo status di strumento da balera per assumere il ruolo che oggi tutti gli riconosciamo".

Registrato con la supervisione tecnica di Andrea Dandolo nell’ottobre scorso nell’Oratorio di San Rocco a Manno (eretto – guarda caso! – in stile tardogotico/barocco nel 1597 e restaurato nel 1981) e coprodotto dalla signora Bianca Brenni-Wicki (grande appassionata di questo genere musicale), ‘The Art of Resonance’ porta in copertina ‘Natura morta con un globo e alcuni strumenti musicali’, originale opera di Francesco Cittadini (1616-1681) e sarà a disposizione del pubblico tra pochi giorni.

Nel recital in programma stasera alla Sopracenerina di Locarno, Luca Pianca presenterà brani di autori francesi e tedeschi. Un’anteprima live della sua ennesima e prossima registrazione discografica.


La copertina del cd

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