Società

Tonnellate di rifiuti al giorno: allarme Mediterraneo

Perdita di biodiversità, degrado ambientale, impatto dei cambiamenti climatici, pressione sulle risorse naturali. Il rischio danni irreversibili è altissimo.

23 ottobre 2020
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Il bacino del Mediterraneo rischia danni ambientali irreversibili. Con le sue coste e le rotte marittime tra le più trafficate, i suoi paesi tra le destinazioni turistiche più ambite al mondo, la regione è inquinata da circa 730 tonnellate di rifiuti di plastica ogni giorno. La presenza di oltre mille specie non autoctone è una minaccia per la biodiversità e la zona si sta riscaldando venti volte più velocemente della media globale. L'avvertimento arriva dall'ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) che denuncia come la perdita di biodiversità, il degrado ambientale, il crescente impatto dei cambiamenti climatici e la costante pressione sulle risorse naturali potrebbero avere conseguenze devastanti e durature per la salute umana e i mezzi di sussistenza nella regione che comprende Spagna, Francia, Italia, Malta, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Libano, Siria, Israele, Palestina, Marocco, Algeria Tunisia Libia ed Egitto.

Il rapporto evidenzia come il 15% dei decessi che avvengono nell'area è dovuto a fattori ambientali, così come risulta causata dall'esposizione all'inquinamento atmosferico la prematura morte di 228 mila persone nel 2016. Dunque, il rapporto sottolinea come la regione che ospita più di 512 milioni di abitanti, non è sulla buona strada per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030."Prendendo spunto dagli errori del passato, si può immaginare una rinascita verde nel Mediterraneo- si sostiene nel rapporto-Servono però misure urgenti per arrestare le tendenze attuali''.''Possiamo fermare il degrado ambientale se i governi si impegnano 'ora' a sostenere percorsi di sviluppo più ecologici, se verranno adottate risposte politiche adeguate ed efficaci per alleviare la pressione ambientale e allo stesso tempo garantire le urgenti esigenze di sviluppo umano'', insiste l'Unep. (ANSA).

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