Scienze

Cambiamenti climatici più pesanti per chi ha malattie polmonari

I sofferenti d'asma e di broncopneumopatia cronica ostruttiva rischiano di più. L'appello della European Respiratory Society ai governi del mondo

Una grave minaccia per i pazienti
(Keystone)
4 settembre 2023
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Le persone che vivono con patologie polmonari, come l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), affrontano rischi ancora maggiori derivanti dai cambiamenti climatici. Ondate di caldo, incendi e inondazioni rischiano di aggravare le difficoltà respiratorie di milioni di persone in tutto il mondo, in particolare neonati, bambini piccoli e anziani. È quanto emerge da un report di esperti europei pubblicato sull'European Respiratory Journal.

A nome della European Respiratory Society, che rappresenta più di 30mila pneumologi provenienti da 160 Paesi, gli autori chiedono al Parlamento europeo e ai governi di tutto il mondo di ridurre le emissioni di gas serra e mitigare così gli effetti del cambiamento climatico. “Il cambiamento climatico – spiega la professoressa Zorana Jovanovic Andersen, presidente del comitato per l'ambiente e la salute della European Respiratory Society e una delle autrici della ricerca – colpisce la salute di tutti, ma probabilmente i pazienti con malattie respiratorie sono tra i più vulnerabili. Si tratta di persone che già soffrono di difficoltà nella respirazione e sono molto più sensibili ai cambiamenti climatici. I loro sintomi peggioreranno e per alcuni questo sarà fatale”. "L'inquinamento atmosferico – aggiunge l'esperta – sta già danneggiando i nostri polmoni. Ora gli effetti del cambiamento climatico stanno diventando una grave minaccia per i pazienti”.

Secondo il rapporto, tali effetti includono temperature più elevate e un conseguente aumento degli allergeni presenti nell'aria, come i pollini. Oltre a questo, eventi meteorologici estremi come ondate di caldo, siccità e incendi, che portano a episodi di inquinamento atmosferico estremo e tempeste di polvere, nonché forti piogge e inondazioni, che portano a maggiore umidità e muffe in casa. Il rapporto evidenzia in particolare il rischio aggiuntivo per neonati e bambini, i cui polmoni sono ancora in via di sviluppo.

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