Studio Foce

Lugano Animation Days, quattro giorni nella casa dell'animazione

Arte, cultura, creatività e passione fino al 12 novembre, per la terza edizione di un festival in crescita (come il settore)

A Lugano
9 novembre 2023
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Questa storia comincia al ‘Fantoche’, il festival internazionale di animazione che si tiene ogni anno a Baden (Ag) e che a settembre tornerà con la sua 22esima edizione. In una non lontana edizione, gli organizzatori invitarono tutti coloro che negli ultimi cinquant’anni si erano occupati di animazione in Svizzera, occasione nella quale gli esperti di lingua italiana si scoprirono l’uno con l’altro, sentendo l’esigenza di fare gruppo.

«Ricordo che s’incontrarono persone di generazioni diverse, che nemmeno si conoscevano, o altre che già si conoscevano ma vivevano vite singole e separate». L’associazione Gsifa – Gruppo della Svizzera italiana del film di animazione – ha reso tutte queste persone comunità. Ne è parte Ivan Nurchis, regista e presidente del Gsifa (le parole appena dette sono le sue), oltre che nostro tramite per i Lugano Animation Days (Lad), un festival del film d’animazione che rappresenta un unicum in Ticino e che torna da oggi per una terza edizione di arte, cultura, creatività e passione, fino al 12 novembre allo Studio Foce.

«Abbiamo iniziato cinque, sei anni fa – continua Nurchis – con piccoli workshop, masterclass, un embrione di quelli che poi sono diventati i Lugano Animation Days». Che sono a tutti gli effetti un festival internazionale: «Sono settecento i film d’animazione che abbiamo ricevuto da tutto il mondo, valutati in prima istanza da due persone per una scrematura iniziale. Una volta individuate le sezioni, altri professionisti si sono aggiunti alla selezione, a garantire una scelta non soggettiva, ma specchio di un giudizio ampio e competente». Le categorie del Concorso sono quattro: ‘Internazionale’ (proiettati venerdì 10 novembre) ‘Svizzero’ e ‘Internazionale 2’ (sabato 11) e ‘Kids’ (domenica 12). La collocazione nelle sezioni è ‘suggerita’ a volte dagli stessi autori, «ma può capitare anche che alcuni film siano indicati ‘per bambini’ ma a noi paiono perfetti per la sezione ‘Internazionale’». E poi ci sono cose come ‘Tufo’.

Oltre

«Ci è stato proposto come partecipante al Concorso internazionale, dunque in selezione, ma una volta visto abbiamo capito subito che si trattava di qualcos’altro. Già da quest’anno, e ancor più lo faremo nei prossimi anni, cerchiamo di individuare un’opera che vada oltre (definita ‘Beyond animation’, ndr), un’esperienza vera, umana espressa attraverso l’animazione». Riassunta in una ventina di minuti, ‘Tufo’ di Victoria Musci è la storia vera di Ignazio Cutrò, imprenditore edile siciliano capace di sfidare il racket mafioso delle estorsioni diventando testimone di giustizia. Regista e protagonista saranno a Lugano. La proiezione, questa sera alle 21.15, chiude la prima giornata dei Lad, aperti dal vernissage dell’installazione di opere Nft in animazione create dagli artisti svizzeri Andreas Gysin, Bien Tran, Bruno Machado, Gionata Zanetta, Giulia Martinelli, Paloma Canonica, Jotha Wuest e Lukas Egger.

I Lugano Animation Days continuano a proporre gli originari workshop per le scuole elementari e per le famiglie, ma hanno in serbo anche serate musicali con Flavio Calaon, Caleidophonic e Hervé Delucchi, tutte affiancate da visual animati. Evento centrale è la masterclass di Ursula Ulmi, regista e produttrice svizzera di film d’animazione con un importante curriculum internazionale che include un cortometraggio – ‘Idodo’ (2021) – presentato ad Annecy e premiato ad Amburgo, Berlino e in altri festival. «È un paio d’anni che l’animazione sta crescendo – commenta Ivan – e quasi pare un paradosso per un tipo di comunicazione assai elaborata e costosa come questa. Lo si vede anche a livello di streaming, sono aumentate le serie, anche quelle per il pubblico non giovanissimo». Anche in Svizzera la tendenza è in piena crescita: «La candidatura all’Oscar di ‘Ma vie de courgette’, di Claude Barras, ne è la chiara dimostrazione».

Dove stiamo andando

Anche i Lugano Animation Days stanno crescendo. «Un evento di questo tipo non è semplice da allestire. Non siamo partiti con la convinzione di essere immediatamente attrattivi, ma è interessante tutta l’attenzione che ci viene dall’Italia, un riscontro che davvero non ci aspettavamo. In molti arriveranno per la masterclass, ma alcuni accompagnano anche i propri lavori». C’è chi, quest’anno, arriverà dagli Stati Uniti a seguire il destino della sua ‘creatura’, cosa che «per noi è motivo di orgoglio e una spinta a continuare».

Per chiudere, chiediamo a Ivan di tastare il polso ai film in concorso e dirci ‘dove stiamo andando’: «Ho notato tanta durezza in quello che ho visto, molta più crudezza rispetto agli anni precedenti». C’entra la guerra? «Non saprei dire, perché molti film sono stati chiusi prima che i conflitti iniziassero. Non molto tempo fa ci siamo chiesti come fosse possibile che tanti lavori parlassero di virus, quest’anno ne abbiamo la prova con la questione palestinese. Quello che posso dire, anche guardando alle precedenti edizioni, è che gli artisti sembrano sempre anticipare quel che sta per succedere».

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