laR+ Libri

‘Pancia mia fatti capanna’ è un racconto popolare

Pubblicato di recente, il volume nato dall’idea di Tom Alemanno e Luca Crivelli racconta il Ticino attraverso ricette, luoghi, tradizioni e volti

Pancia mia fatti capanna
(© unforgettableworld.com)
16 novembre 2022
|

‘Pancia mia fatti capanna’: un libro che nasce dall’amore incondizionato per il proprio territorio, la Svizzera italiana, conosciuto e riscoperto grazie alle attività professionali degli autori e fermamente voluto per condividere una passione. "Pancia mia fatti capanna è un detto che esorta a mangiare quanto più possibile abbiamo davanti. Noi lo abbiamo seguito, ci siamo cibati di specialità fatte in casa e di racconti sparsi, emozioni, ricordi" – si legge nella premessa di questa pubblicazione fresca fresca di stampa di Luca Crivelli (fotografo outdoor) e Tom Alemanno (direttore dell’agenzia di comunicazione Unforgettable). E ancora "Il Ticino – la Capanna, ndr – è un luogo impervio, forse più a livello allegorico che realmente, ed è necessario fidarsi della propria Pancia per lasciare un sentiero segnato e scoprirne la meraviglia".

E allora partiamo anche noi per questo viaggio che il libro propone idealmente, andando a conoscere gli autori e la loro impresa.

«Ho iniziato a pensarci qualche anno fa, nel 2018 – racconta Crivelli –. Lavorando come fotografo mi spostavo in continuazione dalle montagne in pianura, dai centri abitati a luoghi più isolati: mi sono detto che qui è incredibile». Con il collega e amico Tom Alemanno, il fotografo decide quindi di raccogliere quante più «chicche abbiamo dietro casa senza saperlo».

Un racconto popolare

Poi arriva la pandemia e la pausa obbligata permette a quest’idea di ‘fermentare’ (come mi raccontano gli autori). «L’abbiamo perfezionata e abbiamo pensato a diversi temi che collegassero alcune realtà, andando oltre alle ricette tradizionali». Non solo Pancia infatti, il volume ha come intento quello di raccogliere anche storie di vita, personaggi inusuali, luoghi incantevoli e prodotti locali. Storia e tradizione sì, ma con un occhio sempre rivolto al presente: «Ci sono infatti spunti di riflessione su temi caldi di attualità, come l’emergenza climatica». Troviamo pagine dedicate al ghiacciaio del Basodino, della cui maestosità – citando Giovanni Kappenberger – nel prossimo decennio non resterà che un vago ricordo rammentando all’uomo ciò che ha perso. Ma anche le Sorgenti del Cusello, create a fine Ottocento e che ancora oggi forniscono tra le acque più buone a livello europeo, coprendo un quarto del fabbisogno d’acqua nel Luganese (quest’anno, rispetto agli 80-100 litri d’acqua al minuto ne fornivano purtroppo solo 13).

Un viaggio vero

Dallo ieri (foto d’archivio e citazioni letterarie impreziosiscono la produzione) all’oggi, questo racconto popolare va a incontrare i protagonisti di alcuni manufatti preziosi e realtà territoriali a chilometro zero, alcuni conosciuti, altri meno. «Volevamo rappresentare in maniera uniforme la geografia ma anche le tematiche: capanne, produttori, personaggi» per ognuno una storia e una ricetta. «Il viaggio vero è iniziato quando poi da una realtà venivamo indirizzati a un’altra, e poi un’altra ancora e alla fine si è creata una rete. Se prima erano gli altri a metterci in contatto, poi siamo stati noi a permettere a tutti di conoscersi. Più proseguivamo, più la struttura prendeva forma. Sembrano racconti sciolti, ma alla fine c’è un perché a unirli». Come il caso dell’artigiano Nicholas Andina – Locarno – che crea oggetti design con legno e metallo e che è stato ingaggiato dal Mulino di Maroggia per la ricostruzione di nuovi mobili d’ufficio con il legno di noce sfuggito all’incendio di due anni fa. O il Caseificio di Chiasso che ha presentato i suoi formaggi creati con la muffa all’Osteria del Centro di Comano e che ora sono sul menù.

E a noi lettori, cosa porta? «È un mosaico a chilometro ticinese. Di solito in questi libri ci si concentra su un singolo aspetto, o è una guida o è un libro di ricette o di fotografia, noi cerchiamo di dare una visione contemporanea di ciò che ci circonda». L’attenzione anche al prodotto finale è molta: fotografie curate, e creazioni di artisti locali come l’illustratore Antoine Déprez e la tipografa Federica Tobler. I testi di Clarissa Bonzanigo forniscono poi un apporto narrativo e immediato che coinvolge il lettore. «Un lavoro di squadra, siamo in sette persone – ci tengono a precisare – e per questa creazione abbiamo voluto restare indipendenti» tanto da crearsi una casa editrice apposita, la Edizioni Indimenticabile.

L’invito quindi è quello di sfogliare le belle pagine di ‘Pancia mia fatti capanna’, in questo formato né piccolo né grande, un valido compagno di viaggio per gironzolare e curiosare tra cucine, fiori, orti e botteghe d’artigianato.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔