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‘Un atteggiamento che non fa che alimentare ulteriori sospetti’

Continua a far discutere il ‘misterioso incidente’ di Gobbi. L’Mps interpella il governo sulla comunicazione: ‘Quale il ruolo della Polizia cantonale?’

Secretato il verbale?
(Ti-Press)
16 marzo 2024
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Continua a suscitare interrogativi il “misterioso incidente” della circolazione che vede coinvolto il consigliere di Stato e coordinatore della Lega dei ticinesi Norman Gobbi. A sollecitare questa volta il governo – dopo l’atto parlamentare depositato dal granconsigliere e presidente del Centro Fiorenzo Dadò –, il deputato dell’Mps Giuseppe Sergi, autore insieme al collega Matteo Pronzini di un’interpellanza dal titolo ‘Trasparenza e informazione: quale deve essere il ruolo della Polizia cantonale?’.

Prendendo spunto dalla non risposta della Polizia cantonale alle domande – di natura generale – poste dal nostro giornale sulle regole in vigore in occasione di incidenti stradali e misurazione del tasso alcolemico, Sergi e Pronzini chiedono lumi al Consiglio di Stato su “come giudichi, dal punto di vista della trasparenza e della necessaria interazione con l’opinione pubblica, il fatto che la Polizia cantonale non abbia voluto rispondere (sollecitata dalla stampa) a questioni di carattere generale e procedurale”.

‘Un interesse più che giustificato’

I due deputati, menzionando il “compito ‘educativo’ che si attribuisce alla stampa”, affermano che “l’atteggiamento comunicativo della Polizia cantonale non ci sembra accettabile e, paradossalmente, non fa che alimentare ulteriori sospetti sul fatto che le regole generali non possano essere ricordate poiché, forse, contraddicono il modo in cui sono state applicate in una vicenda che ha coinvolto un personaggio noto e importante. Senza dimenticare il costante sforzo, che vede coinvolti i media, per informare la popolazione su questi temi”. E aggiungono: “Visto il coinvolgimento di un personaggio politico e pubblico, ci pare che questo interesse di un quotidiano possa essere più che giustificato da tutti i punti di vista: non da ultimo il necessario richiamo ai cittadini sui pericoli che si corrono guidando dopo aver consumato anche (piccole) quantità di alcool e quali siano le procedure nelle quali incorreranno nel caso siano coinvolti in un incidente”.

Un paio d'ore tra un test e l'altro?

Alle interpellanze il governo dovrebbe rispondere in Gran Consiglio tra un mese, nella sessione di aprile. Nel frattempo restano aperti gli interrogativi sollevati in particolare dall’atto parlamentare di Dadò. Un aspetto, piuttosto importante, da chiarire è il lasso di tempo intercorso fra l’alcol test precursore – da cui Gobbi sarebbe risultato “lievemente superiore al limite”, per citare quanto dichiaratoci dallo stesso consigliere di Stato nei giorni scorsi – e quello probatorio, da cui “è risultato che ero nella norma”. Secondo nostre informazioni, tra il primo e il secondo test sarebbero trascorse circa due ore. Almeno un paio d’ore. Fosse così, non sarebbe passato comunque troppo tempo? Ma non è l’unico elemento da chiarire in relazione a quell’incidente avvenuto di notte in autostrada in Leventina in direzione nord e alla successiva gestione del caso a livello di polizia. Fra un mese le risposte del governo. Quantomeno, delle risposte.

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