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Bignasca si dimette: ‘Mancano fiducia, serenità ed energia’

L'e-mail con cui il capogruppo della Lega ha annunciato il proprio passo indietro dopo la riunione di mercoledì, e dopo il caos nomine in Magistratura

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(Ti-Press)
10 marzo 2024
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Boris Bignasca si è dimesso dalla carica di capogruppo della Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio. Lo ha fatto con un'e-mail stringata, secca e con accuse neanche tanto velate al proprio gruppo giovedì mattina, subito dopo la riunione che il movimento di via Monte Boglia ha dedicato al caos Magistratura e alle polemiche, che hanno investito anche i leghisti, sulle proposte di nomina degli aspiranti pp su cui domani – il condizionale è d'obbligo, viste le mozioni d'ordine di Udc ed Mps che ne chiedono il rinvio – il parlamento dovrà esprimersi. A far esplodere il malcontento in casa Lega la questione relativa al segretario giudiziario Alvaro Camponovo, figlio dell'amministratore unico della ditta in cui la vicecapogruppo e commissaria della ‘Giustizia e diritti’ Sabrina Aldi è direttrice amministrativa. Camponovo, infatti, presentatosi in quota Lega, è nella Lega da pochi mesi dopo una militanza, anche nel Comitato distrettuale del Luganese, nei Verdi liberali.

‘Sono profondamente deluso e amareggiato’

Ebbene, nella riunione del gruppo leghista mercoledì gli stracci sono volati davvero. Al punto che Bignasca, la mattina dopo, ha scritto un'e-mail in cui spiega i motivi delle sue dimissioni: "Sono profondamente deluso ed amareggiato dalla riunione di ieri, e in particolare dal fatto che sia stata riportata sui media da qualcuno di noi", tuona un Bignasca che afferma come "non credo più di poter condurre questo gruppo con l'energia e la serenità necessarie a questo importante compito".

Pertanto, con la sessione di Gran Consiglio che prenderà il via domani, Bignasca informa che "NON (tutto maiuscolo, ndr) parteciperò al prossimo Ufficio presidenziale". Al quale parteciperà, la Legge sul Gran Consiglio lo consente, la vicecapogruppo Aldi.

Infine, Bignasca scrive gelido: "Resto in attesa che decidiate a breve sul mio successore, fino a quel momento girerò tutte le comunicazioni di competenza del capogruppo alla vice". Cioè Aldi.

La tirata d'orecchie del Mattino ad Aldi

Aldi cui anche il domenicale leghista, ‘Il Mattino’, nell'edizione odierna, per usare un eufemismo, tira le orecchie. Ribadendo l'intenzione di andare avanti con la proposta di elezione popolare per le cariche in Magistratura e per "uscire dal mercato del bestiame", il domenicale scrive anche, in un box, che "spiace dover constatare che negli ultimi tempi anche alcuni – per fortuna pochi – esponenti leghisti si sono prestati alle pratiche inciuciose. Ovvero a quelle pratiche che la Lega, oltre trent'anni fa, è nata per combattere. Costoro, con il loro agire, danneggiano tutto il Movimento".

Sipario.

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