Ticino

Ppd ancora a ranghi sparsi

Lettera aperta di Simoneschi: le primarie per fermare l’erosione di credibilità che sta subendo il partito

27 ottobre 2018
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La commissione Cerca le ha scartate, tant’è che sino ad oggi ha preavvisato, a prescindere dai nomi, cinque candidature. Non una di più. Ora però in seno al Ppd c’è chi rilancia il discorso delle primarie per individuare i cinque papabili al Consiglio di Stato. A (ri)proporle è Alessandro Simoneschi, già consigliere comunale e presidente sezionale di Massagno. Lo ha fatto con una lettera aperta all’Ufficio presidenziale, alla Direttiva e agli aderenti al partito, la base. “Preso a tenaglia tra la difficoltà oramai storica di profilarsi e uno scandalo più o meno montato (caso Argo 1, ndr), il Partito popolare democratico sta subendo in questi giorni una ulteriore erosione di credibilità – scrive fra l’altro Simoneschi –. Di fronte a una situazione così delicata, bisogna avere il coraggio di abbandonare metodi di scelta dei candidati che consegnano a pochi una decisione così importante”. Nella lettera si invoca quindi “una vera scelta democratica”. Attraverso appunto le primarie, “alle quali possono partecipare tutti coloro che si riconoscono nei nostri valori e nei nostri principi”.

Simoneschi suggerisce anche un programma: “Venerdì 9 novembre: scadenza per l’inoltro della candidatura; sabato 10 e domenica 11 novembre: verifica dei criteri formali per la candidatura; giovedì 15 novembre: inizio della campagna per le primarie; sabato 19 gennaio 2019: elezioni primarie a seggio unico; domenica 20 gennaio: proclamazione dei candidati; lunedì 28 gennaio: presentazione ufficiale delle liste”.

La richiesta delle primarie suona come un atto di sfiducia nei confronti della ‘Cerca’: è così? «Premesso che la commissione ha ricevuto un mandato, le continue fughe di notizie su chi potrebbe essere candidato e chi no ci sono state – rileva, da noi contattato, Simoneschi –. Io non sono candidato ma sono un militante leale del Ppd. E anche questo disorienta me e altri militanti. Ho ricevuto diversi messaggi di sostegno alla mia richiesta di primarie, che ho fatto unicamente in funzione degli interessi del partito in vista delle Cantonali del prossimo aprile». A tre mesi dalle elezioni, le primarie non rischiano di tradursi in ‘un voto di pancia’? «In ogni votazione c’è una componente razionale e una per così dire di pancia», osserva Simoneschi.

Com’è stata accolta la lettera dal vertice ‘azzurro’? «Io vedo positivamente le primarie e per me sarebbe un segnale di democrazia e di rinnovamento nei modi di allestire le liste, tant’è che le ho proposte al partito in vista del prossimo appuntamento elettorale – risponde il presidente Fiorenzo Dadò –. Però la Direttiva, su indicazione della Commissione Cerca, ha deciso altrimenti. Alla luce anche della difficoltà a trovare candidati disponibili a sottostare a questo metodo: il sottoscritto, così come Paolo Beltraminelli, erano fra quelli che si erano detti favorevoli». In questo senso «capisco Simoneschi, perché anche io le avrei volute – ribadisce Dadò –. Ma bisogna attenersi alle decisioni degli organi del partito e alla democrazia interna. Adesso, in ogni caso, è tardi: non si arriva a novembre a proporre delle primarie...». D’accordo. Ma la proposta – facciamo notare al presidente – arriva ora non tanto perché Simoneschi ha perso il treno, quanto come protesta contro quello che lui definisce il “teatrino per la determinazione della lista” in corso. Da lì nascerebbe la necessità di scuotere “una base sempre più disorientata e intorpidita”... «La si può vedere così, oppure in modo positivo, cioè che dietro la lista c’è un grosso interesse e c’è fermento nel partito nel voler designare i candidati – replica Dadò –. Sarebbe molto peggio il contrario. Non è negativo il fatto che i Distretti vogliono sostenere quel o quell’altro candidato: è un esercizio democratico che saluto positivamente e per cui non vedo alcun problema. Spetterà alla Direttiva del partito mettere la parola fine a questo processo: dalla prossima riunione (dopo le vacanze autunnali, ndr) dovranno uscire i cinque nomi da proporre al Comitato cantonale».

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