Ticino

La lista Ppd si decide all'ultimo voto

Bacchetta-Cattori non molla: saranno almeno sei gli aspiranti candidati che si presenteranno al Comitato cantonale Ppd. Che, come da statuto, dovrà votarli uno ad uno. Sorprese?

Ti-Press
14 novembre 2018
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Si andrà al voto. I cinque nominativi che otterranno più preferenze, oltre alla maggioranza assoluta dei votanti, andranno a comporre la lista Ppd con la rosa che correrà per il Consiglio di Stato alle elezioni cantonali del prossimo aprile. Questo è quanto si può dire a una settimana dall’atteso appuntamento: il Comitato cantonale convocato per mercoledì 21 novembre, a cui compete secondo gli statuti del partito la designazione dei candidati al governo. Tale designazione – si apprende ancora dal documento – avviene “per voto segreto, anche se il numero di candidati non è superiore al numero di posti disponibili”. Solitamente questi numeri coincidono e la proposta viene accolta dal ‘parlamentino’ per acclamazione: cinque nomi per cinque posti, applausi, in bocca al lupo a tutti e finisce a brindisi al bar. Non è il caso quest’anno.

Senza chiamarle ‘primarie’, perché la Direttiva le aveva scartate mesi fa, di fatto di primarie si tratta. I numeri con cui la ‘Cerca’ prima, e la Direttiva di venerdì scorso poi, hanno confermato la cinquina attualmente in corsa – Paolo Beltraminelli, Raffaele De Rosa, Michele Rossi, Elia Frapolli e Alessandra Zumthor – dimostrano quantomeno un certo malcontento sulla proposta. Dal canto suo, Fabio Bacchetta-Cattori ribadisce la sua intenzione ad andare fino in fondo e il suo nome verrà avanzato al momento opportuno mercoledì prossimo. Il diretto interessato preferisce a questo stadio non aggiungere altro. Si limita a constatare come «a questo punto non è opportuno proseguire secondo la logica della sola rappresentanza regionale – annota il granconsigliere ed ex presidente del partito –. Ora l’interesse in gioco è quello del partito a livello cantonale e le logiche di rappresentanza sulla lista devono essere anche altre. Per questo è meglio che sia il Comitato cantonale a esprimersi, tenendo conto pure della minoranza significativa emersa in Direttiva».

Le sorprese di un voto segreto

Non sarebbe la prima volta, del resto. Il precedente c’è. Correva l’anno 1999, si scaldavano i motori in vista delle Federali. Quando al ‘parlamentino’ vennero sottoposti gli otto nomi per il Consiglio nazionale, spuntò la nona candidatura, quella di Gianmaria Mosca. La votazione – allora la riunione si tenne a porte chiuse – decretò la sua esclusione dalla lista, per poi essere ripescato in seconda battuta quando il partito decise di candidare Filippo Lombardi agli Stati. Fu quella la prima volta in cui il Comitato cantonale votò per designare i nominativi. La seduta a porte chiuse la dice lunga su quanto la questione fu allora indigesta. Stavolta, stando alle dichiarazioni del presidente Fiorenzo Dadò, il “fermento” creatosi attorno alla lista è visto positivamente, perché segno di “grosso interesse”. Che cosa c’è allora da attendersi dal Comitato cantonale di mercoledì 21? Qualche ribaltone? Di sicuro i voti che verranno espressi indicheranno il gradimento di cui ogni singolo aspirante candidato – i quali, salvo ripensamenti in zona Cesarini, saranno, con Bacchetta-Cattori, sei – gode nella base del partito. E allora le sorprese potrebbero non mancare: quanti voti otterrà il ministro in carica Beltraminelli? E Rossi? De Rosa? Frapolli? Zumthor? Bacchetta-Cattori? Chi arriverà primo? E chi ultimo? E tra le sorprese di un voto segreto potrebbe esserci addirittura la cancellazione dell’unica candidatura femminile. Insomma, c’è chi assicura che alla seduta del ‘parlamentino’ di settimana prossima non ci si annoierà.

Bacchetta-Cattori è locarnese. Potrà contare (ancora) sul sostegno del Distretto Ppd di Locarno? Il verdetto al Comitato distrettuale di domani sera, giovedì. Una riunione importante per il granconsigliere di lungo corso e aspirante candidato al governo. «La candidatura di Bacchetta-Cattori – ricorda il presidente ad interim (fino alle elezioni di aprile) Marco Calzascia – ha goduto dell’appoggio del Distretto attraverso il mio predecessore, Giovanni Bonetti, che faceva parte della ‘commissione cerca’. Quest’ultima ha poi fatto altre scelte, che la Direttiva di venerdì scorso ha confermato». Il giorno prima, l’8, l’assemblea ha designato Calzascia alla testa del Distretto: «Sarebbe stato quantomeno arrogante da parte mia, appena entrato in Direttiva, contestare sei mesi di lavoro della ‘Cerca’. Domani sera (giovedì, ndr) il nostro Comitato prenderà democraticamente una decisione. Posso solo dire che nelle audizioni di venerdì mi sono piaciuti sia i cinque candidati preavvisati dalla ‘Cerca’ sia Bacchetta-Cattori e Maurizio Agustoni». La lista Ppd deve essere rappresentativa di tutti i distretti? «Personalmente non sono un fanatico della territorialità – risponde Calzascia –. E non solo sul piano cantonale ma anche su quello federale. Preferisco guardare alle idee e alle proposte di chi si candida». Ieri si è intanto riunito il Comitato del Distretto di Mendrisio. Il presidente Marco Rizza: «Pur esprimendo grande delusione per l’assenza di un nostro rappresentante nella lista approvata dalla Direttiva, abbiamo deciso di sostenerla. Se ci saranno candidature al di fuori di questa lista, riconsidereremo la nostra posizione».

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