Mendrisiotto

Mendrisio tiene il timone dei conti. Si torna nelle cifre nere

Chiuso il 2023 con un sostanziale pareggio. Il sindaco: ‘La strategia adottata è quella giusta’. Ma preoccupano i maggiori oneri riversati dal Cantone

Si guarda al futuro con un cauto ottimismo
(Ti-Press)
12 marzo 2024
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Barra a dritta e avanti così. Oggi la Città di Mendrisio sente di avere saldo il timone pur navigando in un mare, quello delle finanze comunali, alquanto agitato. A rincuorare il Municipio ci sono i consuntivi del 2023, che hanno riportato i conti del capoluogo nelle cifre nere. E questo dopo aver risalito un china impervia: 4 milioni di disavanzo. Tanti se ne profetizzavano l'anno scorso allineando le cifre e le stime a preventivo. I circa 130mila franchi registrati ora a bilancio, non a caso, valgono ben più di quanto dichiarano. In buona sostanza, riconosce il sindaco Samuele Cavadini, da gennaio alla guida delle Finanze cittadine, si tratta di un pareggio, ma assai significativo. Tanto da rappresentare, per dirla con Cavadini, un «obiettivo ragguardevole». Le ragioni? Perché dà modo a questo Esecutiivo di chiudere la legislatura ancora con un risultato positivo. Ma soprattutto perché, ribadisce il sindaco, «conferma che la strategia adottata è quella giusta». Come dire che bene hanno fatto le istituzioni locali a decidere, a fine 2022, di alzare di due punti il moltiplicatore (adesso al 77 per cento). Un aumento che, si ricorda, era prudenziale, ma ha permesso di fronteggiare anche i marosi imprevisti. E non sono stati pochi.

In aiuto le imposte alla fonte

Sia chiaro, dentro la stanza del Municipio nessuno si fa delle illusioni. A Palazzo si è consapevoli che in questo momento sono più le incognite delle certezze. E queste ultime, come fa notare Daniele Caverzasio, che ha retto il dicastero sino a fine dicembre, rimandano ai continui aumenti di talune voci – come quella dei servizi agli anziani, in aumento di circa il 30 per cento – e alle ricadute delle prossime riforme fiscali cantonali. Nel frattempo, però, ci si rinsalda scorrendo gli ultimi numeri a bilancio, frutto di uscite ‘smagrite’ qua e là – in particolare sul versante del personale e dei beni e servizi – e di maggiori entrate, passate dai 40 milioni previsti ai 49 reali. L'impegno dell'Esecutivo e dell'amministrazione a contenere la spesa, tiene a rimarcare il sindaco, non è mancato. Poi a dare una mano sono arrivate le sopravvenienze di imposta e ancora di più le imposte alla fonte, lievitate di 4 milioni di franchi e assestate sugli oltre 13 milioni. Un dato che nei prossimi anni, sulla base del nuovo accordo siglato sui frontalieri, si ‘asciugherà’: si valuta che si incasserà un milione in meno.

‘Abbiamo retto il colpo’

Alla fine, commenta ancora il sindaco, «abbiamo retto il colpo. E guardiamo con un certo ottimismo e con realismo al futuro, restando comunque molto prudenti. Occorre infatti avere una visione degli anni a venire. E non è facile stimare gli indicatori, tanto dentro i nostri confini che fuori. La pressione sui principali costi, in effetti, è forte». Nonostante gli scenari che si stagliano all'orizzonte, Mendrisio ha saputo comunque governare il momento, mantenendo gli investimenti in linea con la media del passato – si parla di 7,7 milioni al netto –, rafforzando gli ammortamenti – grazie al contributo del casinò e altre entrate extra – e non indietreggiando sui servizi alla popolazione.

Il cruccio, gli oneri cantonali

A incrinare la soddisfazione per dei consuntivi più prodighi di quanto immaginato c’è, però, un cruccio. «Ad alimentare una certo preoccupazione – conferma Caverzasio – ci sono le spese trasferite dal Cantone e ricevute a giro di fattura. Ora come ora ci troviamo in difficoltà a stimare certi costi che ci vengono addossati, parte per via perequativa diretta, parte indiretta. Il tema sta diventando sempre più importante e rappresenta una grande sfida – ribadisce Caverzasio –, quindi andrà affrontato prossimamente, dialogando con il Consiglio di Stato».

Fatti due conti e chiusi i bilanci del 2023, la Città si è ritrovata con quasi 5 milioni in più – 4,8 per essere precisi – da pagare all'autorità superiore. Ovvero ben oltre il milione che si è riusciti a risparmiare. «Abbiamo davanti a noi diverse incognite – rincara il sindaco –: la spesa che non possiamo condizionare aumenta e al contempo crescono pure i bisogni. Mentre possiamo agire su circa il 20, il 30 per cento dei costi». Monetizzando, si è calcolato che i centesimi ’governabili‘ sono circa 30. Del resto, rende attenti Cavadini, si è passati dai 14 milioni di contributi complessivi del 2020 ai 21 attuali.

La forza, l'attrattività di Mendrisio

A fare da parafulmine, tra incertezze e modifiche di legge, richiama Cavadini, c’è un tessuto economico diversificato e il potenziale d'attrazione che Mendrisio ha sulle imprese, «con i nuovi insediamenti che si sono andati consolidando». In effetti, richiama, «lascia ben sperare l'attrattività tanto economica che socio culturale della Città. Non è un caso che siamo al lavoro per accrescerla attraverso una strategia di marketing territoriale. In altre parole, Mendrisio ha gli strumenti per uscirne. E ciò pur nella consapevolezza che essere un Comune polo porta a doversi accollare degli oneri, che preoccupano, per mantenere una valenza regionale. E questa sarà un'altra tematica di cui dovremo occuparci molto, anche assieme agli altri Comuni».

Tante nuove fragilità

E qui le parole chiave sembrano essere dialogo e concertazione, anche all'interno delle stesse istituzioni locali. E agli occhi del Municipio questi elementi non sono mancati visto che il Consiglio comunale in questi anni ha avallato vari documenti strategici. «Un Comune – annota dal canto suo Caverzasio – deve essere programmatico, non rallentare troppo gli investimenti e mantenere il proprio patrimonio. La Città ha cercato la stabilità e l'ha raggiunta». Uno sforzo importante anche dal profilo sociale, rende attenti Françoise Gehring, a capo della Socialità e delle Pari opportunità: «È grazie a una politica tesa a dare stabilità che oggi possiamo rispondere in maniera immediata e qualitativa ai bisogni sempre più presenti nelle persone che ci chiedono un aiuto».

E ad accendere un riflettore sulla situazione odierna sarà a maggior ragione lo studio sulla nuova povertà commissionato dal Municipio e giunto, fa sapere Gehring, alle sue fasi finali. «Questa analisi ci permetterà di rivedere i regolamenti per rispondere in modo più mirato alle necessità della popolazione. Le persone fragili ci sono e sono tante, e non sono solo quelle intercettate dai nostri servizi».

Una spia, i premi di cassa malati

Una spia della realtà sociale che vive pure Mendrisio è data ad esempio dalle segnalazioni di cittadini che non riescono a far fronte ai premi di cassa malati. Come ha confermato la stessa capadicastero, rispondendo a una interpellanza della Lega, negli ultimi 7 mesi sono giunti 202 avvisi. E si può presumere che nel 2024 si registrerà un aumento. In effetti, «anche l'Ufficio antenna sociale – ha spiegato lunedì sera davanti al Consiglio comunale – ha registrato un significativo aumento di richieste di presa a carico. Infatti, a fine febbraio del 2023 le segnalazioni erano 36 (25 nuove, ndr), lo scorso fine febbraio erano 55 (40 i nuovi casi, ndr)». E questo servizio rappresenta «un buon osservatorio del livello di precarietà e vulnerabilità sociale ed economica della popolazione».

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