Mendrisiotto

‘Il territorio da preservare non ci manca’

L'Associazione dei Comuni del Generoso (Rvm) festeggia i primi 40 anni di attività tra progetti e attività consociate e si prepara a cambiare logo

Quarant’anni a sostegno e tutela del territorio
(archivio Ti-Press)
6 gennaio 2024
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Promuovere lo sviluppo territoriale, economico, sociale e culturale dei comuni membri; incentivare il turismo sostenibile e favorire progetti concreti con supporto logistico e finanziario. Sono questi gli scopi che hanno portato, nel 1983, a costituire l'allora Regione Valle di Muggio, oggi Associazione dei Comuni del Generoso. Sono quindi passati 40 anni da quando quella che per tutti è ancora conosciuta come Rvm ha iniziato la sua attività. «Per sottolineare l'anniversario – ci spiega Irene Petraglio, da un paio d'anni presidente del Consiglio direttivo dell'Associazione – vogliamo cambiare il nostro logo». Un cambiamento dettato dall'annessione del Comune di Val Mara. «Il logo attuale riporta ancora l'acronimo Rvm, che sparirà. Abbiamo interpellato dei grafici che ci hanno presentato idee e preventivi». Una decisione arriverà «entro la fine di gennaio». Di recente l'Associazione ha anche nominato il nuovo segretario-animatore, l'ing. Fiorenzo Scettrini, subentrato a Cristina Solari.

Progetti sempre più territoriali

I cenni storici riportati sul sito www.valledimuggio.ch indicano che la allora Legge sugli investimenti nelle regioni di montagna (Lim) prevedeva che i comuni che intendevano costituirsi in associazione per usufruire dei relativi finanziamenti dovevano dotarsi di un programma di promovimento. Quello per la Valle di Muggio venne redatto e approvato nel 1983 e prevedeva come filo conduttore la dimensione umana della stessa e offriva alla popolazione la possibilità di gestire il proprio sviluppo. Proponeva perciò delle piccole iniziative e realizzazioni distribuite su tutto il comprensorio in grado di migliorare la qualità di vita degli abitanti, rivalutare il territorio dal punto di vista economico e produttivo e salvaguardare il patrimonio ambientale e culturale. Irene Petraglio ricorda che i principali artefici furono Luigi Ferrari e il primo presidente Fernando Biffi di Caneggio. «Con la Lim si volevano aiutare le regioni periferiche con investimenti affinché potessero sopravvivere – aggiunge la presidente –. L'Associazione ha fatto un buon lavoro, gli intenti sono sempre quelli di portare avanti progetti anche più territoriali, come le selve castanili». Un ambito, questo, che «forse prima non si pensava perché impegnati con contadini, pastorizia e mantenimento dei formaggini della Valle di Muggio». Di progetti e realizzazioni, dal 1983 a oggi, non ne sono mancati. Tra questi citiamo la creazione delle consociate – come l'Azienda Forestale Afor, la prima nata, o la ProVaMM Sagl, l'ultima creazione voluta per promuovere e commercializzare i prodotti della regione – e progetti come il ponte pedonale tra Scudellate ed Erbonne, la creazione della Zincarlin Sagl, l'inaugurazione del ‘senté da l’Albur’, l'intervento selvicolturale delle piantagioni di Cabbio e il recupero delle selve castanili di Muggio.

Approvati i conti 2024

Nel corso dell'ultima assemblea – che ha portato all'approvazione dei preventivi 2024 che stimano con un disavanzo di 7'443 franchi – sono stati illustrati i progetti che impegneranno la Rvm nel corso di quest'anno. Tra questi ci sono la conclusione dell'intervento selvicolturale nelle piantagioni di Cabbio, la cura delle selve castanili e la promozione di nuovi progetti. La Rvm partecipa anche alla Cooperativa dei proprietari privati di bosco del Mendrisiotto, promuove il progetto d'interconnessione per la Valle di Muggio che proseguirà ancora per tre anni, sostiene gli agricoltori nel recupero di terreni agricoli ed è sempre a disposizione per aiutare gli agricoltori a organizzare l'intervento di volontari.

Il marchio Valle di Muggio

Il progetto di sviluppo regionale della Rvm è invece entrato nella fase di progettazione grazie al sostegno della sezione dell'agricoltura federale e cantonale e di tutti i comuni membri. L'ente promotore è l'Associazione per i Prodotti della Valle di Muggio e Val Mara (Apvmm). «L'obiettivo è quello di aiutare tutti gli attori che producono e riunire i prodotti sotto un cappello regionale, come in Val Poschiavo o in Valle Verzasca – sottolinea ancora Irene Petraglio – Vorremmo avere un marchio Valle di Muggio che unisce e permette di analizzare la situazione dei nostri contadini perché dobbiamo avere una produzione sufficiente di formaggi e formaggini». Lo sviluppo «è a buon punto. Tra qualche anno avremo davvero un bel progetto che attirerà turismo non di massa, ma di qualità, per scoprire la Valle». Turisti che, già oggi, non mancano. «Si fermano pochi giorni, ma quando si rendono conto che hanno ancora molto da esplorare, ritornano. Il potenziale ce l'abbiamo e possiamo svilupparlo, anche grazie all'aiuto di questi progetti».

‘Ci siamo battuti per mantenere la Rvm’

La domanda, assolutamente retorica, è se un ente come la Rvm abbia ancora senso di esistere dopo 40 anni. «Assolutamente sì – è la risposta senza esitazioni di Irene Petraglio –. Con i nostri comuni ci siamo battuti per mantenere la Rvm e l'Azienda forestale: è molto importante perché possiamo portare avanti questi progetti perché conosciamo il territorio e anche i delegati dei comuni che compongono il consiglio direttivo vivono nei comuni e nella Valle». Detto dei progetti per l'anno in corso, «di territorio da preservare ne abbiamo, e speriamo di continuare a vendere i nostri sempre apprezzati prodotti a chilometro zero – conclude Irene Petraglio –. Il ricambio delle persone porterà sicuramente anche nuovi progetti. Adesso si cura maggiormente il bosco, come testimoniano gli importanti interventi selvicolturali degli ultimi anni, e da fare ne abbiamo ancora».

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