Mendrisiotto

Gli amici di India insistono: deve restare in Svizzera

'Non la faccio passare così', commenta la legale della ragazzina 'sans papier' fuggita ormai 8 anni fa dall'Etiopia con la mamma e il fratello

La consegna delle firme
28 ottobre 2019
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Gli amici di India non intendono lasciare nulla di intentato. Per riuscire a ottenere il permesso di restare per la ragazzina 'sans papier' fuggita ormai 8 anni orsono dall'Etiopia con la mamma e il fratello Nur, sono pronti a bussare a tutte le porte. La decisione negativa calata dalla Sem, la Segreteria di Stato della migrazione, brucia ancora. Ma la legale della famiglia è sul piede di guerra: è già pronta ad appellarsi al Tribunale amministrativo federale. Anzi, andrà fino alla Corte europea dei diritti dell'infanzia, se necessario.

"Non la faccio passare così", ci assicura con convinzione Immacolata Iglio Rezzonico. Come dire che la battaglia non è ancora finita. Se possibile, oggi la delegazione degli ex alunni della IVC delle Medie di Morbio Inferiore, accompagnata dalla docente di classe Dania Tropea, si è presentata alla sede della Sem con ancora più determinazione. Quella fermezza che in questi mesi li ha animati, sino al lancio della petizione che ha raccolto quasi 2mila firme. Sottoscrizioni che nel primo pomeriggio di oggi sono state consegnate nelle mani del capo Informazione e comunicazione della Sem Daniel Bach.

Una testimonianza di solidarietà, quella mostrata della comunità scolastica e da quanti hanno aderito all'iniziativa (tra i firmatari anche personalità illustri), che porta alla luce storie - quella di India, al pari di quella di Mark - che altrimenti resterebbero nell'ombra. L'avvocato non ha esitazioni: "Queste persone per la Svizzera sono solo numeri". La dicono lunga ai suoi occhi le motivazioni con cui la Segreteria di Stato della migrazione ha sostenuto il suo 'no'. In buona sostanza India, come i suoi famigliari, non avrebbe dimostrato di aver perso la nazionalità etiope. Certo partendo dal presupposto che l'avesse. Diversa la posizione della loro legale, che più volte, ci conferma, ha perorato la causa dell'adolescente e dei sui famigliari, dati alla mano. Del resto il fratello Nur, spiega, si è rivolto alle ambasciate tanto dell'Etiopia che dell'Eritrea. La prima non ha mai dato una risposta ("Per loro non esistono"); la seconda non li ha riconosciuti come suoi cittadini.

"Di fatto sono sprovvisti di documenti di identità e apolidi", ribadisce Immacolata Iglio Rezzonico. Condizione che, però, non viene loro riconosciuta. Una situazione, rivendica ancora la patrocinatrice, nota a chi si occupa dell'aiuto al rimpatrio. Ma non c'è stato nulla da fare sin qui. "Per la Sem non hanno portato prove a sufficienza dell'impossibilità di ottenere la cittadinanza etiope". Un 'verdetto' difficile da digerire per chi conosce la storia di India e dei suoi. "Qui  - commenta l'avvocato - si tratta solo di diritti umani calpestati".

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