Lugano

‘A Lugano non devono esserci quartieri dormitorio’

In un’interrogazione Céline Antonini (Plr) chiede al Municipio se gli investimenti sul territorio vengano distribuiti equamente

Viganello si è unito nel 2004
(Ti-Press)
1 febbraio 2024
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Sono passati 20 anni dalla prima fase aggregativa di questo secolo a Lugano. Un’unione che ha portato la città a più che raddoppiare la popolazione, aumentare considerevolmente la sua superficie e avere 21 quartieri. Ora in un’interrogazione Céline Antonini (prima firmataria), Valentino Benicchio, Luca Cattaneo, Urs Lüchiger, Rupen Nacaroglu, Andrea Nava, Fulvio Pelli e Ferruccio Unternährer, tutti del Plr, chiedono al Municipio se ci sia un metodo “che permetta di proporre regolarmente una visione d’insieme degli investimenti sul territorio” per non discriminare un quartiere piuttosto che un altro.

Come spiegano nell’interrogazione “la capacità di Lugano nel riuscire a valorizzare le singolarità e i tratti caratteristici dei propri quartieri diventa condizione necessaria per lo sviluppo armonico della Città. Diversi progetti di cui si discute da diversi anni, come la nuova piazza di Dino o il rifacimento della via Polar e del centro di Breganzona, non sono ancora stati realizzati e vengono regolarmente rimandati. Ciò può dare l’impressione alla popolazione che l’attenzione per i quartieri non sia sempre soddisfacente o comunque non nelle priorità del Municipio”. Alla vigilia del ventesimo anno della seconda aggregazione (la prima fu nel 1972) della Città è “giunto il momento di tracciare un bilancio sui progetti e investimenti nei singoli quartieri”. Pertanto chiedono anche di indicare l’ammontare dei crediti votati dal 2004 a oggi dal Consiglio comunale e destinati ai singoli quartieri; elencare i progetti realizzati nei quartieri in questi ultimi 20 anni e di indicare quelli che verranno realizzati nei prossimi 5 anni.

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