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Sigirino, campeggio Taverne verso la chiusura

Accolta dal Consiglio di Stato la variante di Piano regolatore che riguarda anche il terreno dov'era attivo il cantiere AlpTransit

La piscina del campeggio
(campeggiotaverne.ch)
10 gennaio 2024
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Non si conosce ancora la data di chiusura, ma è ormai segnato il destino del campeggio Taverne a Sigirino. Lo si evince dalla variante di Piano regolatore pubblicata sul sito del Comune di Monteceneri, che interessa il comparto lavorativo della Comibit (ex area di cantiere AlpTransit), inclusi il rapporto d’impatto ambientale e una domanda di dissodamento. Una variante di Pr che nelle scorse settimane ha ottenuto luce verde dal Consiglio di Stato.

Il Cantone vuole un bosco golenale

L’aggiornamento pianificatorio era necessario, dopo che le autorità avevano concesso il permesso di dissodamento temporaneo alla società che ha realizzato la galleria ferroviaria. Al termine dei lavori condotti dalla AlpTransit Gottardo Sa, la situazione precedente doveva essere ripristinata. Così è stato fatto. Almeno, per ora, sulla carta. Tra le condizioni per il via libera al dissodamento di circa 4’300 metri di superficie boschiva, il Dipartimento del territorio ha chiesto al Comune di Monteceneri di porre sotto il vincolo della legislazione forestale 10’580 m2, dall’altra parte del fiume Vedeggio, nell’area sulla quale c’è il campeggio Taverne. Tale superficie, scrive il Dipartimento del territorio nel via libera alla variante di Pr, “verrà dezonata e attribuita all’area forestale, nell’ambito della presente modifica pianificatoria, e rimboscata, previa smantellamento di tutte le strutture di campeggio esistenti, creando un bosco golenale contiguo al fiume Vedeggio”.

Si pensa a un parco fluviale per tutti

Da questo passaggio, si capisce come la storica presenza del campeggio sia destinata a finire. Dal canto suo, il Comune di Monteceneri non ha ancora definito il progetto di riqualifica della zona, ci conferma Marzio Cattani, titolare del Dicastero della pianificazione del territorio. Per ora, si parla di indirizzo per creare un parco fluviale accessibile a tutta la popolazione, una sorta di area verde di svago attrezzata. Purtroppo, per chi ci vive, il campeggio Taverne verrà smantellato. D’altra parte, la situazione è cambiata parecchio da quando venne realizzato, diverse decina di anni fa, quando c’era meno traffico. Passi avanti, nei mesi scorsi, ha anche compiuto il progetto di svincolo autostradale a Sigirino. Risale infatti alla seduta di Gran Consiglio del novembre scorso il via libera al credito di circa 15,2 milioni di franchi e all’autorizzazione a spenderne 26,2 milioni quali contributo cantonale alla progettazione e alla realizzazione dell’opera. Un’opera per la quale i lavori dovrebbero poter cominciare nel 2027. Sempre a Sigirino, proseguono ed entrano nel vivo gli interventi del cantiere allestito per la realizzazione del centro polisportivo, che risponderà all’atavica carenza di spazi di ghiaccio nel Luganese.

Nuovo Quadrifoglio, la prossima legislatura

Tra gli altri dossier pianificatori aperti a Monteceneri, continua il capodicastero del Territorio, c’è quello che riguarda i sedimi che ospitavano i silos della City Carburoil, presso il campo sportivo. Una zona di pianificazione tuttora in attesa dell’esame preliminare. Sempre a proposito del campo sportivo Quadrifoglio, dopo il referendum del 2017, che, lo ricordiamo, bocciò il credito di 890’000 franchi votato dal Consiglio comunale, spiega Cattani, «ora stiamo portando avanti un aggiornamento del progetto, per renderlo più attrattivo a più utenti attivi in diverse attività sportive, come ad esempio il pump truck. Un progetto che comprende un ampliamento, con riqualifica della pista di atletica, il rifacimento degli spogliatoi, un nuovo parco giochi e uno spazio condiviso. L’obiettivo era quello di arrivare a presentarlo prima delle elezioni comunali di aprile, speriamo almeno che prossimamente venga accolto il messaggio municipale».

Limitare l’impatto ambientale

Tornando al sedime ex cantiere AlpTransit, dal punto di vista della società proprietaria dei terreni, la Comibit (Consorzio miscele bituminose) vuole concretizzare quanto messo nero su bianco con l’allestimento del Masterplan, che indica nel dettaglio come verrà organizzata la vasta superficie usata fino a qualche anno fa dal cantiere AlpTransit. Anzitutto, ci spiega Gianmaria Frapolli, presidente del Cda, per limitare l’impatto ambientale si vuole abbattere le polveri e di conseguenza l’inquinamento, con meno spostamenti di materiali tramite i camion e un nastro trasportatore che attraverserà il fiume.

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