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Comparto Stazione Ffs di Lugano, via libera da Bellinzona

Il Consiglio di Stato ha approvato la variante di Piano regolatore StazLu2 e il Pr intercomunale Campus universitario e Trincea ferroviaria di Massagno

In sintesi:
  • Dopo oltre tre anni di attesa, semaforo verde alle due pianificazioni. Con osservazioni formali per quanto riguarda la trincea, ma limitazioni più pesanti per il comparto StazLu2
  • Queste ultime censure porteranno le Ffs a voler ridiscutere le condizioni legate alla cessione dei terreni alla Supsi per costruirvi il campus? ‘Prematuro dirlo’
Così potrebbe apparire il parco sopra la trincea ferroviaria coperta
3 gennaio 2024
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Si sblocca dopo oltre tre anni uno dei dossier più attesi per Lugano, per l’agglomerato e forse per il cantone in generale. Il Consiglio di Stato (CdS) ha infatti approvato il Piano regolatore (Pr) intercomunale ‘Campus universitario/Parco Trincea ferroviaria’ di Massagno (TriMa), come pure la variante di Pr ‘Stazione Ffs Lugano’ (StazLu2). I due progetti pianificatori sono vitali per l’assetto futuro della Città Alta, con quelli che ne sono probabilmente i tre punti cardine: la copertura della trincea ferroviaria con annessa realizzazione di un parco cittadino, la realizzazione di un campus della Supsi e l’ulteriore potenziamento della zona quale comparto intermodale dei trasporti pubblici.

‘Non è ancora ora di stappare la bottiglia’

Apprendiamo la notizia dal ‘Foglio Ufficiale’ del 2 gennaio, sul quale sono stati pubblicati gli avvisi delle decisioni, firmate dal Consiglio di Stato il 20 dicembre scorso. Non sono, naturalmente, presenti le risoluzioni. Pertanto, per saperne di più abbiamo contattato le parti coinvolte. A cominciare da Stefano Wagner, coordinatore del tavolo tecnico TriMa. «Siamo molto contenti – premette l’ingegnere –, anche se non stappiamo ancora la bottiglia perché ci sono i tempi ricorsuali (sarà possibile impugnare le decisioni fino al 20 febbraio, ndr) e conoscendo l’andazzo mi stupirebbe se nessuno si rivolgesse al Tribunale amministrativo cantonale. In ogni caso la notizia è positiva: il Pr è in vigore e l’evasione dei ricorsi è molto buona».

Alcuni ricorsi approvati parzialmente su ‘questioni prettamente formali’

Presentato nel 2019, il messaggio TriMa è stato approvato dal legislativo massagnese lo stesso anno e da quello luganese a metà dell’anno successivo per potersi coordinare con il messaggio StazLu2, per arrivare a ottobre 2020 con la richiesta di approvazione al CdS. «In pieno Covid. Forse, la lunga attesa è dovuta anche a questo...» osserva Wagner, che precisa che il governo ha o respinto o parzialmente accolto alcuni dei sei ricorsi presentati. «Ma su questioni prettamente formali e non di merito – spiega riguardo a questi ultimi –, il progetto nel suo insieme è stato approvato. Come tavolo di lavoro non ne abbiamo ancora discusso, ci troveremo dopo le feste, ma a livello pianificatorio rimane poco da fare. Fra questo, un rapporto peritale legato alle modalità del calcolo delle plusvalenze (richiesto dal CdS, ndr). Ma il tema grosso adesso è l’attuazione».

Merlini: ‘Necessitiamo di questo campus’

La palla torna dunque ai Comuni e soprattutto a Ffs e Supsi. Sì, perché il progetto forse più atteso è la realizzazione del campus della Scuola universitaria professionale sul comparto nord della Stazione Ffs, verso la trincea che verrà coperta per circa 500 metri e sulla quale sarà realizzato un parco da circa 10’000 metri quadrati. Supsi, che ha dovuto attendere a lungo prima del semaforo verde per procedere con un incarto molto importante. «Sì, si è già atteso parecchio tempo – conferma Giovanni Merlini, neopresidente della Supsi –, per noi quest’attesa cominciava a essere un po’ problematica perché abbiamo una forte necessità di aule e spazi scolastici. Il fatto che la situazione si sia sbloccata dal profilo pianificatorio quindi è un’ottima notizia. Ora speriamo di non perdere altro tempo a causa di ricorsi».

‘Per noi dossier prioritario’

A causa delle lungaggini, negli anni scorsi c’è chi era arrivato a mettere in dubbio la volontà della Supsi di insediarsi effettivamente lì. Merlini rassicura: «In realtà, la prima delle mie preoccupazioni come nuovo presidente è proprio questo dossier, che ritengo urgente. Dopo quelli di Viganello e di Mendrisio è il terzo grande campus che intendiamo costruire sul territorio. È un’esigenza che abbiamo e l’ubicazione scelta è strategica, sotto diversi punti di vista. Abbiamo previsto già settimana prossima un incontro con Gervasoni (Franco, direttore Supsi, ndr) per fare il punto della situazione. È prioritario capire esattamente dove ci sono ancora delle situazioni che possono bloccare lo sviluppo del progetto e se e cosa possiamo fare per evitarlo».

Meno bene la variante StazLu2: ‘restrizioni’

Buona volontà, ma effettivamente la prudenza appare d’obbligo. Soprattutto perché se il Pr TriMa tutto sommato è stato ben promosso dal CdS, discorso diverso per la variante StazLu2 che sembrerebbe aver ricevuto delle censure ben più importanti. A confermarcelo è il capodicastero dello Sviluppo territoriale di Lugano. «Intanto siamo molto contenti che finalmente sia arrivata una decisione – ci dice Filippo Lombardi –. Nel dettaglio non posso rispondere perché l’approvazione contiene alcune restrizioni e modifiche e dobbiamo approfondirle meglio prima di sbilanciarci». Da nostre informazioni non confermate, sembrerebbe che le censure governative riguardino pesantemente le possibilità edificatorie sui terreni a sud della Stazione. Mappali, come praticamente tutti quelli interessati dalla pianificazione, di proprietà delle Ffs.

Ffs ridiscuterà le condizioni? ‘Prematuro dirlo’

Il fatto che le intenzioni di sviluppare progetti immobiliari di queste ultime sembrerebbero fortemente limitate, porterà a una ridiscussione con le Ffs? In particolare, le Ferrovie saranno ancora disponibili a cedere i terreni a nord della Stazione alla Supsi affinché possa costruirvi il campus alle condizioni stabilite? Il vero punto parrebbe essere ora questo. «Dobbiamo vedere il da farsi – replica Lombardi –. Bisogna valutare se val la pena impugnare la decisione, prolungando quindi ancora i tempi, o accettarla e cercare dei compromessi». Concisa a tal proposito la reazione della direttrice Ffs per la Regione Sud: «Sono contenta che finalmente siano arrivate due decisioni importanti per quanto riguarda il comparto di Lugano – valuta Roberta Cattaneo –. Dobbiamo naturalmente chinarci sulle decisioni del CdS, perciò è prematuro dare una nostra presa di posizione in merito». Le Ffs, ricordiamo, nella veste di committente dei lavori, hanno organizzato una procedura di mandati di studio in parallelo per identificare le soluzioni urbanistiche e progettuali di quello che potrà diventare il campus universitario.

La soddisfazione personale di Bruschetti

Sul tema non siamo riusciti a sentire l’altro Comune coinvolto, Massagno. Ma a darci un parere è l’ex sindaco Giovanni Bruschetti, che per lunghi anni è stato presidente del TriMa. «È un progetto molto importante per lo sviluppo del Luganese, che ho seguito per tutto il mio sindacato (ventennale, ma di copertura della trincea si parla fin dagli anni 80, ndr), ed è stata la prima collaborazione seria fra la Lugano di Giorgio Giudici e Massagno, e forse la prima grande collaborazione per la nuova Lugano in assoluto. Prima i nostri due Comuni erano visti come distanti, con tutta una serie di cliché, grazie al TriMa le cose sono cambiate». Bruschetti ripercorre le varie tappe, dal referendum (vinto dal Municipio) del 2014 passando alle incertezze del 2022 per un altro stabile che Supsi avrebbe voluto edificare nei pressi della trincea, in zona ex Pestalozzi. «Sarebbe stata una mossa sbagliata, fortunatamente rientrata, che avrebbe portato a ulteriori ricorsi. Ora, dopo tempi amministrativi molto lunghi, finalmente la parte pianificatoria è conclusa».

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