Luganese

I liberali di Lugano si alleano con il Pvl

L'assemblea del Plr approva a larga maggioranza il matrimonio. Sarà lista unica per il Municipio e per il Consiglio comunale alle prossime elezioni

6 dicembre 2023
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Via libera alla lista unica per il Municipio e per il Consiglio comunale con il Partito verde liberale (Pvl). Lo ha dato a larga maggioranza (46 favorevoli, 3 contrari e sei astenuti) l’assemblea dei delegati del Partito liberale radicale (Plr), sezione di Lugano, riunita stasera al Palazzo dei Congressi. Alle prossime elezioni comunali, in programma nell’aprile 2024, i due partiti presenteranno liste uniche, senza diritto di veto sui nomi da candidare da parte del Plr. Il risultato era relativamente scontato alla luce della vicinanza dei valori, dell’approccio nell’affrontare i temi e delle discussioni emerse durante una Direttiva.

Morel: ‘Dobbiamo ritrovare positività’

In apertura di assemblea, il presidente sezionale Paolo Morel ha fornito qualche indicazione in vista del prossimo appuntamento elettorale, spronando i convenuti e i simpatizzanti del partito a trovare candidati validi: «La commissione cerca è in difficoltà, perché è sempre più difficile trovare persone disposte a impegnarsi per la Cosa pubblica – ha detto Morel –. Oggi le risposte negative dei papabili non sono legate soltanto alla mancanza di tempo, ma proprio all’assenza di interesse per la politica. Abbiamo l’occasione di rinnovare quasi la metà dei nostri rappresentanti in Consiglio comunale, visto che sette di loro non si ricandideranno (e sono nomi di peso: Fulvio Pelli, Morena Ferrari Gamba, Ferruccio Unternährer, Giovanna Viscardi, Urs Lüchinger, cfr. ‘laRegione’ del 2 dicembre 2023), oltre al capogruppo Rupen Nacaroglu. Dobbiamo ritrovare quella positività necessaria per lavorare bene con gli altri otto che resteranno. Di fronte a una possibile ulteriore frammentazione politica e all’incognita Mirante, abbiamo un’occasione di ritrovare un ambiente sano e quella positività necessaria per veicolare al meglio le nostre idee».

‘Puntiamo anche sul Cleantech’

Secondo il presidente, che ha invitato le nove sezioni Plr di quartiere a organizzare un evento aperto al pubblico tra i prossimi 24 febbraio e 24 marzo, l’alleanza con il Pvl rappresenta un’opportunità. Del resto, il programma del Plr è stato approvato anche dal Plv, che lo condivide appieno, oltre ad avere fornito qualche spunto per accentuare una sensibilità ecologica, peraltro già presente. Di fronte ai delegati presenti all’assemblea, ha dapprima preso la parola il presidente cantonale del Plv Stefano Dias, che ha poi lasciato il microfono al membro di comitato Pvl Mirco De Savelli, il quale ha cominciato citando la frase del noto filosofo liberale Karl Raimund Popper: “Il liberale è una persona a cui importa più di imparare che di avere ragione”. De Savelli ha sottolineato come «siamo d’accordo su tutto, portiamo qualche competenza specifica sui temi ambientali». A cominciare dal polo Cleantech, sul quale la Città di Lugano potrebbe puntare sia per migliorare la qualità di vita dei propri residenti sia per le possibili ricadute economiche, incrementando così l’attrattività. I suggerimenti di De Savelli, che non saranno oggetto di una specifica propaganda elettorale, sono stati accolti tutto sommato bene.

‘Occhio a come lo si comunica'

Numerosi gli interventi dei delegati prima del voto. A cominciare da chi ha sposato appieno la proposta sulla quale l’Up ha lavorato per quasi due anni, con tanto di benedizione del presidente cantonale Plr Alessandro Speziali. C’è chi ha sottolineato la possibilità che l’accordo con il Pvl possa essere quel valore aggiunto per migliorare. Alcuni hanno richiesto e ottenuto rassicurazioni: non ci sarà nessun fanatismo verde da parte del Pvl. I due municipali di Lugano Karin Valenzano Rossi e Roberto Badaracco hanno sostenuto a spada tratta le liste uniche. In due interventi più critici sono emerse perplessità sul come verrà percepito dalla cittadinanza questo accordo. Bisognerà fare attenzione alle modalità di comunicazione, ha concordato Morel. De Savelli ha pure spiegato che l’accordo siglato tra il Pvl e il Centro (ex Ppd) quattro anni fa è saltato, perché non c’era allineamento sui valori ed erano emersi problemi di comunicazione.

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