Luganese

Lugano, ll Plr rifiuta l'ipotesi di moltiplicatore all'80%

In una presa di posizione, il gruppo punta il dito contro il Municipio: non ci sono misure di contenimento e si va verso l'aumento della pressione fiscale

Il capogruppo Plr in Consiglio comunale Rupen Nacaroglu
(Ti-Press)
27 settembre 2023
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“Aumentare la pressione fiscale sui cittadini non è la soluzione per riequilibrare i conti pubblici: il Gruppo Plr in Consiglio comunale esorta il Municipio ad adottare senza indugi una decisa politica di contenimento della spesa, per evitare che, in aggiunta all’inarrestabile crescita dei costi della vita, i luganesi debbano anche affrontare un ulteriore aggravio del moltiplicatore”. Comincia così la presa di posizione del gruppo Plr in Consiglio comunale a Lugano che non lesina critiche nei confronti della maggioranza leghista in Municipio, al quale viene chiesto “di intervenire immediatamente e in modo significativo e concreto sui costi di gestione” affinché “i cittadini possano beneficiare degli stessi servizi senza compromettere la capacità di continuare a investire”.

I liberali radicali mettono in evidenza che il Piano finanziario 2023-2026 prefigura lo “scenario preoccupante e l’ipotesi concreta di un innalzamento del moltiplicatore d’imposta di tre punti già nel 2024, in anticipo rispetto a quanto finora prospettato”. Uno scenario che non è detto che si realizzi, sia perché l'esecutivo non ha ancora deciso, sia perché l’ultima parola spetta comunque al legislativo nell’ambito dell’esame del Preventivo 2024. Peraltro, il prospettato “aggravio delle imposte comunali evidenzia nuovamente tutte le criticità di natura finanziaria più volte segnalate dal Plr durante questa legislatura: intervenire per risolvere questi problemi non è più una questione di prudenza, ma una necessità impellente”.

Il gruppo Plr insiste: “In un contesto economico già teso, con costi crescenti per materie prime, energia e assicurazioni sanitarie, nonché tassi di interesse in aumento e inflazione, l’ultima misura che l’autorità dovrebbe proporre è l’aumento della pressione fiscale sul cittadino. In momenti di difficoltà economica il settore pubblico dovrebbe infatti intervenire in maniera anticiclica così da prevenire o attenuare gli effetti di situazioni economiche sfavorevoli. Il Piano finanziario prospetta invece l’esatto opposto”. Secondo il gruppo, “qualsiasi modifica al moltiplicatore d’imposta dovrebbe essere considerata come ultima risorsa, solo dopo un’analisi rigorosa e un’ottimizzazione efficace della spesa pubblica in tutte le sue componenti. Pensare che la situazione del bilancio comunale possa migliorare svuotando le tasche dei cittadini è semplicemente inaccettabile anche perché le misure di contenimento della spesa, per ora solo ipotizzate, sono notevolmente inadeguate e rischiano di avere un impatto troppo limitato”.

I liberali radicali criticano pure l’approccio attendista legato alla “proposta la formazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare per identificare, entro un periodo definito, aree di spesa che possano essere razionalizzate o eliminate senza compromettere i servizi essenziali”. Una proposta che viene interpretata come “un segno dell’incertezza decisionale e mette in evidenza l’assenza di strumenti politici e finanziari per un’azione efficace. Un approccio ben calibrato dovrebbe includere misure per ridurre la spesa pubblica, evitando così di gravare ulteriormente sui contribuenti. Se il debito pubblico aumenta per sostenere investimenti a favore e a servizio dei cittadini il risultato sarà quello di stimolare a lungo termine la crescita economica; la direzione opposta rispetto a quella dell’attuale piano finanziario”, scrive il gruppo Plr, secondo cui “le compagini municipali di impronta liberale radicale, in maggioranza a Lugano fino al 2013 sono state accusate di aver “rubato il futuro ad almeno tre generazioni di luganesi per l’incapacità di comprendere il presente, ma “hanno il coraggio di investire per un futuro prospero”.

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