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Bedano: nuova vita allo stabile che ospitava l’ex Posta

Il Comune ha l'intenzione di ristrutturare e trasformare lo storico edificio inaugurato oltre 50 anni fa in un centro d'incontro per la popolazione

L’edificio verrà ristrutturato e adeguato agli standard Minergie
(Ti-Press)
12 agosto 2023
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Lo storico edificio che fino al 2020 ospitava la Posta di Bedano e che oggi è utilizzato come deposito e sala per le sedute di Consiglio comunale, verrà ristrutturato e trasformato. Si tratta di un immobile vetusto che necessita un restauro abbastanza incisivo. Dev’essere inoltre adeguato alle nuove politiche energetiche e alle attuali norme di sicurezza. Anche per queste ragioni, il Municipio ha deciso di affidare l’incarico di elaborare il progetto di ristrutturazione all’architetto Alfio Norghauer, dando così un seguito all’interpellanza presentata oltre due anni fa, che proponeva la creazione di uno spazio aperto a tutti per favorire l’incontro e la socialità dei residenti.

Domanda di costruzione al Cantone

L’esecutivo di Bedano ha pure pubblicato la domanda di costruzione, coordinata con la procedura per inserire una sonda termica, allegando il relativo progetto. La documentazione è ora al vaglio dei servizi del Dipartimento del territorio, ci spiega l’Ufficio tecnico. Bisognerà quindi attendere la risposta cantonale per capire quali saranno le condizioni da rispettare per l’esecuzione dei lavori. Prima di iniziare gli interventi nell’edificio inaugurato nel 1982, ci vorranno alcuni mesi. Quando la domanda di costruzione otterrà il benestare del Cantone, il Municipio coinvolgerà il Consiglio comunale, chiedendo il via libera al messaggio e a tutta l’operazione.

Sala multiuso e spazi ricreativi

Il progetto di ristrutturazione prevede di mantenere la sala multiuso e di creare degli spazi ricreativi da consacrare alle associazioni attive a livello comunale e a tutta la popolazione. In questo momento, le tre destinazioni dell’edificio (magazzino comunale, ex Posta e sala multiuso) sono messe in risalto da altrettanti accessi separati, ma si vorrebbe trasformarle in uno stabile comunale pubblico unico senza snaturarne sia la tipologia che l’impatto esterno. L’idea è di chiudere il porticato generando un atrio d’entrata riscaldato, dove è stato disegnato un rinnovato collegamento verticale, con un nuovo ascensore e nuova scala, per accedere al primo piano e alla sala multiuso attuale, mentre al piano terreno è stato disegnato lo spazio ricreativo. Al piano interrato, oltre ai locali tecnici, verrebbero insediati i depositi legati e di supporto alle attività pubbliche delle due sale dei piani superiori.

Grande apertura nella parte ricreativa

Esternamente, il progetto rispetta completamente le aperture con l’eccezione di un nuovo grande varco nello spazio ricreativo che dà accesso alla piazza sul retro. Anche le attuali finestre del piano terreno verrebbero estese fino a terra per offrire la possibilità di svolgere attività compatibili sia internamente che, durante la bella stagione, all’esterno. Il progetto prevede pure l’eliminazione della rampa del magazzino comunale, cosicché si verrebbe a creare una nuova piazza che fungerebbe sia da collegamento al posteggio comunale che da prolungamento dello spazio creativo. La trasformazione prevista dell’edificio è stata pensata per ospitare le attività del futuro centro comunale di incontro e di aggregazione intergenerazionale, la cui carenza era stata sollevata attraverso l’atto parlamentare risalente al dicembre 2020.

Un balcone al primo piano

Tornando al progetto, il colore esterno dell’immobile tutt’ora presente verrebbe mantenuto per due terzi. Invece, per cercare di dare un nuovo carattere allo stabile, l’idea è quella di aggiungere un balcone al primo piano e tinteggiare in altro modo la parte distributiva dell’edificio. Si prevede, inoltre, di isolare e di risanare la costruzione mediante un cappotto esterno, nuovi serramenti e una nuova copertura. Le lamelle a pacchetto garantirebbero la corretta protezione solare e all’interno sono previsti interventi per rendere lo stabile adeguato alle attuali normative di sicurezza. A livello di impiantistica, attualmente, l’immobile è riscaldato mediante una caldaia a olio combustibile e la distribuzione del calore avviene tramite radiatori posizionati a muro. L’apporto di una sonda termica e la posa di pannelli fotovoltaici sulla nuova copertura in tegole, così come una distribuzione mista tra serpentine e radiatori, garantirebbero il comfort interno e certificheranno l’edificio in base allo standard Minergie.

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