Luganese

Incendi di Mezzovico, Gobbi: ‘Vile attacco alle istituzioni’

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni si dice preoccupato, mentre per il capo della Sezione del militare e della protezione sono episodi rari

Scenario desolante
(Ti-Press)
18 giugno 2023
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«Un vile attacco alle istituzioni». Non usa mezzi termini Norman Gobbi, per definire i due incendi che la scorsa notte hanno rispettivamente distrutto sei veicoli e due rimorchi della Protezione civile Lugano campagna e danneggiato tre autocarri dell’Esercito a Mezzovico-Vira.

‘L’accaduto mi preoccupa’

«Questi incendi hanno mirato ad attaccare le istituzioni – dichiara a ‘laRegione’ il direttore del Dipartimento delle istituzioni –, in questo caso quelle che sono a tutela della popolazione in caso di necessità come la Protezione civile come organo di riserva cantonale, rispettivamente l’Esercito quale organo di riserva a livello nazionale. Questo, personalmente e politicamente, mi preoccupa, perché significa che ci sono persone pronte a fare anche questo tipo di azioni per ostacolare e mettere in difficoltà le istituzioni che invece sono chiamate per Costituzione federale e cantonale a tutelare la popolazione. Non posso che deplorare questo vile attacco».

‘Non c’erano segnali interni che potesse succedere’

Il consigliere di Stato sottolinea inoltre che «come autorità cantonale abbiamo subito dato il supporto necessario alla regione di Lugano campagna (della Protezione civile, ndr), affinché fossero supportati dagli altri Corpi per i loro veicoli». Come già Claudio Hess, comandante della Pci Lugano campagna, neanche Gobbi sospetta una ritorsione per un caso specifico: «No, neanche a livello interno del Dipartimento c’erano segnali o indicazioni di possibili attacchi».

Pedevilla: ‘Attacchi rarissimi’

Grande sorpresa per l’accaduto anche da parte di Ryan Pedevilla, a capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione. «Gli attacchi contro i partner della protezione della popolazione sono rarissimi – osserva –. In particolare contro la Protezione civile, non si registrano generalmente nemmeno atti di vandalismo... Vedremo cosa ci dirà l’inchiesta di polizia, ma non mi sentirei di escludere una bravata o il gesto di qualche squilibrato». Nessuno dei nostri interlocutori sospetta dunque un qualche tipo di regolamento di conti, seppur Pedevilla fa notare che è strano che i veicoli parcheggiati accanto a quelli della Pci non siano stati toccati.

‘Fiduciosi che riusciremo a ricostruire i fatti’

«Stiamo verificando – aggiunge –, laddove ci sono delle videosorveglianze, se si può ricostruire qualcosa. Siamo fiduciosi, perché non c’è molto traffico all’orario nel quale è avvenuto l’incendio (attorno alle 4, ndr). Fortunatamente, a parte l’inquinamento non è successo nulla di grave». Per questioni di sicurezza, in ogni caso, «nel frattempo tutti i magazzini della Pci sono stati in qualche modo presidiati o sorvegliati, per evitare che – se davvero qualcuno avesse un accanimento nei confronti della Pci –, queste persone non avessero vita facile».

Solo danni minori per l’Esercito

Meglio che alla Pci è andata all’Esercito, che conta tre autocarri che erano parcheggiati a 200 metri dall’altro incendio in attesa di una riparazione, su un terreno di privati con i quali c’è un regolare accordo. I tre camion «non sono andati completamente distrutti – spiega Pedevilla –. Hanno cercato di appiccare il fuoco partendo dai pneumatici, ma senza farcela. O non avevano abbastanza materiale per appiccare il fuoco oppure i pompieri sono riusciti a spegnere in tempo il principio d’incendio». Sarà l’inchiesta a far luce anche su questo aspetto.

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