Luganese

Cene aziendali disdette, chiusura in rosso a Bissone

L’edizione 2021 della tensostruttura Crystal Loft, già contenuta per la pandemia, ha visto la cancellazione di più della metà degli eventi

Crystal Loft a Bissone
16 dicembre 2021
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Un’atmosfera unica dove ritrovare, dopo un intero anno di lavoro, quella spensieratezza e quella gioia di condividere con colleghi e superiori non solo e sempre una scrivania. La location, termine tanto di moda in questi ultimi anni, offre del resto un panorama unico: il lago Ceresio a pochi passi e un poker di monti (San Salvatore, San Giorgio, Sighignola e Generoso) tutto intorno. Il Natale 2021 della Crystal Loft di Bissone non sarà ad ogni modo così luccicante come quelli vissuti nelle scorse tre edizioni (2017, 2018 e 2019). Assente lo scorso anno per pandemia, in questo nuovo inverno di ondate di coronavirus, per di più con preoccupanti e più contagiose varianti, la tensostruttura ha registrato giorno dopo giorno una disdetta dopo l’altra.

Eppure c’erano tutte le condizioni per ricordarla come un’edizione da... incorniciare. A cominciare dal tema scelto, ovvero quel “Gallery”, che si era posto come obiettivo di fondere insieme, in collaborazione con l’Art Trust di Melano, design e arte. Trasparente e arredata in modo originale, da cinque anni del resto è il luogo scelto da aziende e ditte ticinesi per la loro cena, o pranzo, delle festività. Qui hanno, infatti, sempre trovato un servizio personalizzato a 360 gradi: dall’allestimento della sala alla decorazione, dall’intrattenimento alla ristorazione.

«Purtroppo chi ha annullato in questi ultimi giorni sono più che la metà» ci fa sapere la cofondatrice Paola Tommasini che, insieme a Nicole Pandiscia, è stata capace di portare nel Luganese un’offerta molto apprezzata, tanto da scongiurare così per molti la trasferta italiana e permettere un ritorno, anche economico, sul territorio. Venerdì si terrà l’ultimo evento, ma il bilancio sembra tristemente già volgere al rosso: «Siamo partiti bene, con prenotazioni che riservavano quasi tutte le serate a disposizione, invece abbiamo dovuto nostro malgrado, con l’acuirsi dei casi di Covid-19, registrare una cancellazione dopo l’altra».

Giunti al quarto anno (nel 2020 come anticipato tutto era saltato), la Crystal Loft è entrata nelle agende di molti imprenditori e gruppi non solo per la scelta di un allestimento diverso per ogni edizione, ma soprattutto per la sua capienza, che a livello ticinese può considerarsi quasi unica: 700 metri quadrati e la possibilità di ospitare fino a 600 persone in piedi e 300 comodamente sedute. Una struttura che ha sempre fatto la felicità (con il ritorno di un affitto) anche del Comune di Bissone. «Solitamente gestivamo la struttura per circa due mesi, da ottobre a dicembre – ci illustra le difficoltà di questo ultimo periodo la cofondatrice – tanto che quest’anno avevamo deciso di ridurre la tempistica, così da non rischiare. La decisione ci aveva sorriso avendo riempito tutto il mese... Poi questa nuova ondata a scombussolare tutti i piani... Proprio non ci voleva...».

Cene, standing dinner o pranzi (seppur scelta meno gettonata), matrimoni (se ne sono avuti anche tre nel corso di un’edizione, quest’anno invece solo uno), area lounge e ampia sala, con aperitivo e con anche dopo cena, fra palco e zona ballo. Senza contare diverse proposte sul fronte catering. Insomma c’erano tutti gli ingredienti giusti per archiviare questo pre-Natale con segno positivo. Magari cercando di bissare stagioni da una ventina di eventi (la scelta cade prevalentemente su giovedì, venerdì e sabato, in settimana con eventi più piccoli): «Queste continue disdette ci portano a temere di chiudere in passivo. Evidentemente non è bastato imporre il Covid pass e la messa a disposizione, prima di entrare, di test rapidi. Le ditte si sono tirate indietro una dietro l’altra appena i casi sono aumentati. Peccato... Ci siamo fin dall’inizio considerati un valore aggiunto, anche per grandi aziende nel campo medico o della moda, protagoniste dell’economia ticinese che prima andavano magari fuori dal Ticino per questo tipo di evento natalizio. È triste soprattutto per il fatto che costruirla e allestirla porta un grande impegno. Ma non ci scoraggiamo di certo. L’anno prossimo torneremo!».

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