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Moltiplicatore a Lugano, oneri giudiziari da stabilire

Pizzagalli non vuole risarcimenti dalla cittadinanza, presenta una petizione e chiama alla cassa i consiglieri comunali 'responsabili' del vizio di forma

22 ottobre 2020
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Potrebbe riservare ancora qualche sorpresa la vicenda relativa alla doppia riduzione del moltiplicatore d'imposta a Lugano. Sorpresa legate alla Legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici. Malgrado, nella sostanza, l'errore formale sia stato sanato dal Consiglio comunale che all'inizio di quest'anno ha confermato in seconda battuta, prima il 78%, poi il 77%, resta aperto l'aspetto del risarcimento dei cosiddetti ripetibili. Patrick Pizzagalli che, lo ricordiamo, ha ottenuto ragione in due occasioni, non vuole che sia tutta la cittadinanza di Lugano a pagare gli oneri legati alle spese giudiziarie del suo primo ricorso vinto. Ne fa una questione di principio.  La cifra non è di quelle insostenibili. Si tratta di 1'800 franchi. Perciò il ricorrente ha presentato una petizione all'indirizzo del Municipio di Lugano che ha però deciso di non aprire una procedura. Una petizione dello stesso tenore è stata inoltrata pure al Consiglio di Stato chiedendo che a saldare il conto siano i due principali responsabili (o ritenuti tali) del calo del tasso d'imposizione fiscale, ossia il capogruppo Ppd in Consiglio comunale Michel Tricarico e la sua collega capogruppo Plr Karin Valenzano Rossi, oppure i membri della commissione della Gestione favorevoli all'abbassamento del moltiplicatore d'imposta, in alternativa a tutto il legislativo.

Questione pendente sul tavolo del Cantone

La questione è tuttora sul tavolo dei Servizi giuridici del Consiglio di Stato (Dipartimento delle istituzioni) che sarà chiamato a stabilire se aprire una procedura e chi sarà chiamato a risarcire il ricorrente. Le opzioni percorribili come detto sono poche. Potrebbe anche decidere, contro la richiesta esplicita del ricorrente, di mettere a carico di tutta la cittadinanza le spese giudiziarie legate al ricorso presentato al Tribunale amministrativo cantonale (Tram) relativo alla prima richiesta di abbassamento (dall'80 al 78%). Tram che ha però accertato come nell'evasione della trattanda il legislativo non abbia rispettato la corretta procedura. In particolare, la commissione della Gestione non ha fornito ai consiglieri comunali tutte le informazioni necessarie per poi poter deliberare con la cognizione di causa pretesa dalla Legge organica comunale (Loc) per questo genere di temi. E la maggioranza del Consiglio comunale ha deciso di accogliere la proposta di emendamento del gruppo Ppd al termine di un lungo dibattito in sala, un dibattito che non ha però sanato il vizio di forma. Un errore è quindi stato accertato. I Servizi giuridici del Consiglio di Stato potrebbero pertanto addirittura chiamare alla cassa i due capigruppo Plr e Ppd (Karin Valenzano Rossi e Michel Tricarico) che nonostante fosse emerso nella seduta di Consiglio comunale almeno una voce che paventava l'irregolarità della procedura, hanno tirato dritto avanzando argomenti di natura politico-finanziaria a sostegno del calo del tasso di imposizione fiscale. I giuristi del Cantone potrebbero pure optare per chiamare alla cassa tutti i membri del legislativo che hanno approvato la riduzione. In fondo, anche loro erano consapevoli del fatto che si stesse votando una trattanda in maniera irregolare. La cosa strana è che i due capigruppo chiamati in causa da Pizzagalli sono stati tenuti all'oscuro della richiesta avanzata dei ricorrente nonostante la petizione risalga a inizio marzo 2020.

'Il Servizio giuridico affianchi le commissioni'

Da noi interpellata, Karin Valenzano Rossi, dichiara infatti di «non aver ricevuto alcuna notifica di procedura nei suoi confronti». La capogruppo Plr ricorda tuttavia che «in occasione del primo ricorso, il Consiglio di Stato aveva confermato la decisione del Consiglio comunale e che la decisione sulla seconda riduzione del moltiplicatore è avvenuta prima della decisione del Tribunale amministrativo». Valenzano Rossi evidenzia comunque che «entrambe le decisioni di riduzione del moltiplicatore sono state nuovamente prese e confermate dal Consiglio comunale nella prima parte del 2020. Questo tipo di procedure e la litigiosità crescente renderanno necessario l'affiancamento alle commissioni del Servizio giuridico. Quindi non c'è spazio per nessuna negligenza o dolo, a meno che non la si voglia imputare anche al Consiglio di Stato, per la prima decisione di conferma della riduzione di moltiplicatore». Dal canto suo, anche il capogruppo Ppd Michel Tricarico non è conoscenza di procedure a suo carico e ritiene la questione chiusa visto che il Consiglio comunale si è espresso a inizio anno.

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