Luganese

Imam di Viganello, Quadri interpella il Consiglio federale

'Come giudica il governo che Jelassi, sospettato di legami con il terrorismo islamico, abbia collaborato con la Segreteria di stato per la formazione?'

Jelassi Radouan Samir (Ti-Press)
5 dicembre 2019
|

"In base a quali solidi elementi la Sem è giunta alla decisione di bloccare la concessione della cittadinanza svizzera all’imam ritenendolo una  'duratura compromissione della sicurezza interna ed esterna' del nostro Paese?". E poi "come giudica il Consiglio federale il fatto che l’ imam Jelassi, sospettato di legami con il terrorismo islamico, abbia collaborato con la Segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) allora diretta da Mauro Dell'Ambrogio? Sono queste le domande che il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha sottoposto, tramite un'interpellanza, all'attenzione del Consiglio federale sul caso dell'imam di Viganello

'Una decina di persone radicalizzate non sono poca cosa'

Secondo Quadri,  visto che la moschea di Viganello – stando a quanto trapelato a margine dell’inchiesta sul radicalizzatore islamista attivo in 'Argo1' - sarebbe stata frequentata da musulmani radicalizzati e da persone poi condannate all’estero, o partite in territori di conflitto per combattere nelle fila di Daech, è opportuno chiedere al Consiglio federale se corrisponde al vero che anche la moschea in cui opera l’imam Jelassi fu oggetto di verifiche da parte delle autorità di polizia federali e cantonali. Inoltre, benché nessun procedimento penale risulti aperto nei confronti dell’imam di Viganello, per il deputato leghista "è altresì vero che in una piccola comunità islamica come quella ticinese, una decina di persone radicalizzate non sono poca cosa". 

 

 

 

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE