Luganese

La confessione: 'Ho aperto io la porta al rapinatore'

Svolta nell'inchiesta per la maxi rapina al Casinò di Campione. Chi ha materialmente messo a colpo il segno è invece ancora uccel di bosco

5 settembre 2018
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Importante svolta nella maxi rapina dello scorso 28 marzo al Casinò di Campione d'Italia, che aveva fruttato un bottino di oltre 750mila franchi. Nel corso dell'incidente probatorio – che per il codice di procedura penale rappresenta la prova provata che tornerà utile nel corso del processo – l'ex capo dei tavoli verdi ha ammesso di essere stato il basista, colui che aveva materialmente aperto la porta al rapinatore. Quest'ultimo continua ad essere uccel di bosco, così come l'ingente bottino.

Nei confronti dell'ex dipendente della casa da gioco i carabinieri dell'enclave, grazie anche alle immagini televisive del sistema di videosorveglianza del Casinò, avevano raccolto numerose prove che lo inchiodavano. Messo di fronte a questi elementi, alla fine ha confessato. Lo aveva già fatto in occasione di un primo interrogatorio da parte del magistrato inquirente Daniela Moroni, sostituto della Procura di Como. E lo ha ribadito ieri nel corso dell'incidente probatorio condotto dal gip Maria Luisa Lo Gatto. Presenti anche il difensore Davide Giudici, gli altri due arrestati (considerati gli ideatori del colpo) e il loro difensore Daniela Danieli.

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