Locarnese

Dalla figlia ferita per finta all'arresto: truffa sventata

È successo mercoledì a Maggia, dove la prontezza delle vittime del tentativo di raggiro (e dei vicini di casa) ha permesso alla Polizia di fermare un uomo

In sintesi:
  • La vittima designata era un pensionato raggiunto al telefono dal truffatore
  • Nelle ultime settimane si registra una recrudescenza di questo tipo di raggiri
(Ti-Press)
14 settembre 2023
|

‘Sua figlia è stata vittima di un grave incidente, per salvarle la vita abbiamo bisogno con urgenza di 70mila franchi’. È quanto si è sentito dire al telefono mercoledì un pensionato di Maggia, in quella che è ormai una classica situazione presentata alle vittime prescelte dai malintenzionati che ormai da mesi cercano ininterrottamente di derubare gli anziani (e non solo) ticinesi. Da inizio anno, come ci ha confermato la Polizia cantonale, sono infatti già una trentina le truffe perpetrate con il metodo della "telefonata shock" andate in porto, mentre una decina sono state sventate e hanno portato all'arresto di una o più persone. Di norma, si tratta di persone legate a gruppi familiari che hanno la loro base in Polonia. E nelle ultime settimane si registra una recrudescenza dei tentativi di questo tipo di truffe, con svariate decine di segnalazioni giunte alla Centrale comune di allarme (Cecal).

Fortunatamente, il caso di Maggia rientra nell'ultima categoria, quella con il lieto fine per le vittime del raggiro. Secondo nostre informazioni, l'anziano valmaggese ci ha infatti messo ben poco a capire che stava subendo un tentativo di truffa e ha mandato la moglie, che in quel momento si trovava a casa con lui a chiedere aiuto ai vicini. Insieme, hanno quindi chiamato la Polizia cantonale, la quale si è messa subito in azione. Parallelamente, l'uomo ha retto il gioco, continuando a parlare al telefono e fissando un incontro per la consegna dei soldi con il truffatore, che ad attenderlo ha però trovato gli agenti della Cantonale. Quest'ultima, da noi contattata, si è limitata a confermare il fermo di una persona, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Sempre secondo nostre informazioni, si tratterebbe di un trentenne dell'Est Europa.

Come difendersi, i consigli della Polizia

La Polizia cantonale si dice "particolarmente attiva nel contrasto del fenomeno, sia sul piano delle indagini sia su quello della prevenzione. In quest’ultimo ambito, oltre a comunicazioni puntuali rivolte alla popolazione e attraverso i media, segnaliamo che dall’inizio dell’anno è in corso una serie di conferenze di prevenzione rivolta alle persone anziane, proprio per sensibilizzare sul tema di truffe e furti. Inoltre da parte nostra è sempre fondamentale ribadire i consigli per non incappare in questo genere di truffe: siate sempre diffidenti quando ricevete chiamate con richieste di denaro; la Polizia (spesso i truffatori si spacciano infatti per agenti, ndr) non contatta mai telefonicamente per richiedere denaro, gioielli o oggetti di valore; non citate mai il nome dei vostri parenti al telefono, specificate che in casi d'emergenza dovete dapprima consultarvi con qualcun altro e interrompete subito la conversazione telefonica, poi contattate un parente che conoscete bene e di cui vi fidate e verificate le informazioni; non consegnate mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti; non date a nessuno informazioni sui vostri averi, né su quelli che tenete in casa né su quelli che avete in banca; se una chiamata vi sembra sospetta informate subito la polizia, telefonando al 117; informate i vostri parenti e conoscenti e sensibilizzateli dell'esistenza di questo tipo di truffa".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE