Locarnese

Locarno, un sussidio per condurre le aziende verso il Bio

In modo pionieristico, la Città ha approvato un'ordinanza per coprire i costi base necessari all'ottenimento dell'onerosa certificazione

(Foto Ti-Press)
14 giugno 2021
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È una prima a livello ticinese, se non addirittura svizzero. Il riferimento è alla decisione presa dalla Città di Locarno di istituire un incentivo per sostenere economicamente le aziende che intendono intraprendere un percorso per ottenere la Certificazione Bio. La scorsa settimana il Municipio ha approvato un’ordinanza che prevede l’erogazione di un contributo finanziario destinato alle attività sia agricole che di trasformazione (artigianato alimentare) che scelgono di operare, o lo stanno già facendo, secondo le direttive dell’agricoltura biologica. «Si tratta di un’iniziativa che va dal campo alla tavola – evidenzia il municipale dei Verdi Pierluigi Zanchi –. È una scelta politica importante con la quale l’ente pubblico mostra il proprio sostegno concreto in favore di un’economia regionale ed ecosostenibile e di un’alimentazione più sana».

Le ragioni che hanno portato all'ordinanza sono ben illustrate nella mozione ”Locarno a sostegno di cibi buoni, giusti e puliti per contrastare i cambiamenti climatici”, depositata dai consiglieri comunali dei Verdi nel febbraio del 2019 e alla luce di questo incentivo ritirata: “Un prodotto bio per poter essere smerciato deve avvalersi di certificazioni e protocolli sempre più onerosi, risultando poi più caro, rispetto a dei prodotti convenzionali che non necessitano degli stessi controlli e oneri, ma i cui costi ricadono in modo esternalizzato su tutta la comunità e il pianeta”.

Operazione a costo zero

Il sussidio verrà prelevato dagli introiti derivanti dalla tassa sul CO2. «In questo modo siamo riusciti a trovare una modalità di finanziamento a costo zero per la Città – spiega Zanchi –. Si tratta di un’operazione che favorisce l’economia circolare e che può avere un ritorno in termini finanziari e ambientali per tutta la società, soprattutto se altri Comuni decideranno di seguire l'esempio».

Il sostegno riguarderà i costi per la certificazione di base, che corrispondono circa al 10-20% dei costi complessivi per acquisire la certificazione aziendale. «Gli oneri maggiori – rende noto il municipale dei Verdi, titolare della Tigusto Sa, azienda che produce biologico da 33 anni – riguardano la lunga trafila burocratica, ovvero preparare le schede e le pratiche per il controllo, la tracciabilità, i marchi. Nel caso della nostra azienda, ad esempio, le spese vive di certificazione sono di circa 1’500 franchi l’anno, mentre quelle complessive si aggirano sui 10mila franchi».

Lo stanziamento del sussidio è previsto su un arco di dieci anni, in cui durante il primo quadriennio viene versato il 100% dell’onere per la certificazione di base (per un massimo di 2'000 franchi annui, mentre dal quinto al decimo anno il contributo è del 50%. Dal decimo anno in poi, quando si considera che l’attività di un’azienda è consolidata, il diritto all’incentivo decade. Per le aziende che hanno già superato i 10 anni di attività viene versato un importo una tantum di 1’000 franchi quale riconoscimento allo sforzo sostenuto in precedenza.

Benefici per l'ambiente e l'immagine

Riferendosi ai vantaggi dell'iniziativa, Zanchi mette in risalto il fatto che a Locarno si trova uno fra i più grandi comparti di terre pregiate arabili del Canton Ticino: «Il 90-95% di queste terre è situato all’interno del Parco del Piano di Magadino. Con tale incentivo viene promossa una qualità aziendale che va a beneficio sia dell’immagine che vogliamo dare del Parco, sia della concreta salvaguardia dell’ambiente. Molte aziende agricole sono limitrofe alle zone di protezione e dunque il fatto di avere un’agricoltura più rispettosa del territorio non può che facilitare il corollario legato alla biodiversità e alla sostenibilità». Diversi studi scientifici mostrano come la produzione e la trasformazione di alimenti biologici abbia tendenzialmente un minore impatto ambientale legato in particolare alla rinuncia di concimi chimico-sintetici e pesticidi, al minor consumo di acqua e di energia.

Per Zanchi il beneficio di immagine coinvolge non solo gli spazi verdi ma anche quelli urbani: «Locarno, oltre a vantare il label di Città dell’energia, è anche città del Festival del film ed è internazionalmente riconosciuta come destinazione culturale. E quando si parla di cultura non bisogna dimenticarsi di quella gastronomica. I visitatori che arrivano da noi solitamente cercano prodotti regionali e di qualità, dunque anche il settore del turismo può trarre giovamento da questa iniziativa».

L’ordinanza dovrebbe entrare in vigore tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, in vista della stagione orticola 2022. In totale le aziende locarnesi che potrebbero beneficiare di questo incentivo sono poco meno di una decina. L’auspicio del Municipio è che nei prossimi anni almeno 3 o 4 di quelle che producono in modo convenzionale facciano i passi per acquisire la certificazione bio, tracciando un cammino che conduce a una qualità di vita migliore per tutti.

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