Bellinzonese

Sementina, la vecchia scuola ‘cade a pezzi: dov’è la nuova?’

Il Plr di Bellinzona chiede lumi sull'investimento da 13 milioni (a suo tempo rallentato da ricorsi) deciso dall'ex Comune nel lontano 2012

L'edificio attuale mostra tutti i suoi 60 anni di vita (Ti-Press)
28 maggio 2021
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Quando un dicastero passa da un municipale del partito x a un municipale del partito y, non di rado dal partito x partono quelle interpellanze che per lunghi anni non sono mai state inoltrate per non infastidire il proprio municipale di riferimento. Accade anche a Bellinzona, dove il Plr vuole oggi sapere che fine abbia fatto la tanto attesa realizzazione della nuova scuola elementare di Sementina, nel comparto del Ciossetto, il cui iter era iniziato oltre dieci anni fa col vecchio Comune. Passato il Dicastero opere pubbliche dalle mani dell’ormai ex municipale liberale radicale Christian Paglia (esautorato durante l’ultimo anno di legislatura per la nota questione dei sorpassi di spesa) a quelle del socialista Henrik Bang, ecco che il Plr parte all’attacco con due interpellanze.

‘Si proceda celermente’

Patrick Rusconi nella propria fa presente al Municipio che la popolazione del quartiere di Sementina “attende da tempo quest’opera e, anche in considerazione dello stato in cui si trova l’attuale sede, si deve procedere celermente”. Dichiarandosi consapevole che i ritardi causati “non sono addebitabili all’autorità comunale ma alle fasi ricorsuali” e che “di regola un’interpellanza non deve chiedere informazioni al Municipio su attività dello stesso in passate gestioni”, evidenzia tuttavia come il presente caso sia da ritenersi “eccezionale e la risposta permetterà ai consiglieri comunali e alla popolazione di essere adeguatamente informati”. 

Iter espropriativo terminato?

Ricordando che la pratica è estremamente complicata in particolare per i ricorsi presentati dalla proprietaria del terreno sia contro l’espropriazione formale sia contro la licenza edilizia, Rusconi e colleghi chiedono se l’espropriazione è terminata e con quale costo, se la licenza edilizia è cresciuta in giudicato, se il preventivo di spesa è stato aggiornato e a quanto ammonta l’investimento; e, ancora, se per il finanziamento di parte del nuovo centro scolastico è ancora valida l’idea, elaborata dal Municipio di Sementina, di vendere taluni sedimi e di modificare la destinazione di quello sul quale si trova l’attuale scuola destinandolo alla zona residenziale e commerciale, ciò che dovrebbe produrre un incasso per la Città di 10 milioni di franchi.

‘Lavagne che si staccano dalle pareti’

Dal canto suo la consigliera Sabina Calastri in una seconda interpellanza ricorda che lo stanziamento di 13 milioni da parte del Cc di Sementina risale ormai al lontano 2012: previsti quattro blocchi con dieci aule per le lezioni, cinque aule per gli insegnamenti speciali, uffici, biblioteca scolastica comunale e seconda palestra. “Siamo all’inizio della seconda legislatura della Città di Bellinzona, ma non si è mai parlato di questo progetto tanto atteso da docenti e famiglie”. Peraltro le attuali scuole, costruite sei decenni fa, “negli ultimi anni non hanno più subito interventi di manutenzione e di riattazione, proprio a seguito dell’approvazione del credito di costruzione del nuovo istituto”. Ciò che le rende “carenti dal punto di vista della sicurezza e della salute di allievi e insegnanti”. L’elenco è preoccupante: “Nei muri ci sono perdite d’acqua con conseguente creazione di muffe e incrostazioni, i serramenti non sono a norma (vetri singoli e non doppi e antisfondamento, assenza di porte di emergenza con maniglioni antipanico e scale antincendio), l’impianto di riscaldamento a nafta è vetusto e rumoroso, le tubazioni sono incrostate di ruggine. Negli ultimi mesi inoltre alcune lavagne si sono rotte e staccate di colpo dalle pareti durante le lezioni, rischiando di mettere in pericolo la sicurezza degli allievi”. Anche gli spazi esterni, primi di giochi e recinzione, lasciano a desiderare. Le domande vertono dunque sull’avanzare dell’iter, sulla qualità delle dotazioni previste in quanto a banchi e lavagne, nonché sulla necessità di un catasto degli edifici pubblici indicanti standard energetico, anno di costruzione, manutenzione necessaria e investimenti necessari.

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