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Paese che vai, politici che trovi!

L’Australia è uno dei Paesi che non si posiziona quasi mai ai primi posti per quanto riguarda la tutela ambientale

A Gladstone viene portato il carbone per essere poi esportato / © WWF - James Morgan
24 agosto 2019
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Quando pensiamo all’Australia, sogniamo ad occhi aperti: canguri, koala, deserti immensi, terra rossa, barriere coralline… e pensiamo a quanto sia lontano questo continente immenso, pieno di animali velenosissimi e pericolosissimi. Eppure ci dimentichiamo spesso che l’Australia è anche uno dei Paesi che non si posiziona quasi mai ai primi posti per quanto riguarda la tutela ambientale. Questo continente potrebbe e dovrebbe passare dall’essere il secondo esportatore mondiale di carbone termico al primo esportatore mondiale di energia rinnovabile. Eppure il governo – pur avendo visto la devastazione dei cambiamenti climatici, che stanno facendo scomparire la barriera corallina più grande e bella del mondo – sembra non voler capire che viviamo un’emergenza climatica. Anzi, ha dato alla miniera più grande dell’Australia – la miniera di Adani – la concessione per prelevare tutta l’acqua che le servirà per i prossimi sessant’anni. Secondo i colleghi del WWF Australia si tratta di una scelta devastante, che non solo non è in linea con l’accordo di Parigi per frenare le emissioni di CO2, ma avrà un impatto negativo sui livelli delle acque sotterranee. “Questa decisione è molto deludente – confermano i colleghi da Sydney –. Lottiamo ogni giorno per salvare le meraviglie naturali di questo Paese come la Grande Barriera Corallina, che ha subìto lo sbiancamento di massa dei coralli nel 2016 e 2017. Molti australiani vogliono vedere la loro economia trasformata in una superpotenza rinnovabile. Questo è possibile, ma richiede che vengano prese delle decisioni giuste. Se non si punta a una transizione ben pianificata, l’Australia sarà esposta a rischi sociali, ambientali ed economici significativi e crescenti. Riconosciamo che le comunità che dipendono dall’estrazione del carbone termico hanno bisogno di posti di lavoro, speranza e stabilità. Il nostro solare, l’eolico, l’idrogeno sostenibile e la fornitura di metalli e minerali rari possono trasformare il Queensland in un leader mondiale nelle energie rinnovabili e fornire occupazione a lungo termine alle comunità regionali. C’è bisogno di una presa di coscienza da parte dei nostri politici”. Intanto, la popolazione ha dato il via a una serie di manifestazioni contro la concessione. Le persone scendono in piazza a manifestare. Parliamo di circa 26 milioni di litri d’acqua al giorno, ma è molto probabile che la maxi-miniera superi questa cifra sempre di più. Anche perché nella concessione non vi è traccia di limiti di prelievo. I politici chiedono semplicemente che in caso di danni l’azienda Adani paghi un risarcimento al governo. E le persone non avranno acqua.

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