Svizzera

Fornitura elettrica, le nubi all'orizzonte si fanno meno scure

La situazione è positiva, anche se permane qualche incertezza dettata dalla volatilità del mercato globale (in particolare del gas)

Verso un inverno (forse) più tranquillo
(Keystone)
30 aprile 2024
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Grazie agli impianti di stoccaggio del gas ben riempiti in Europa e al previsto aumento della disponibilità delle centrali nucleari francesi, la Commissione federale dell'energia elettrica è ottimista per il prossimo inverno.

Lo ha dichiarato oggi, martedì 30 aprile, in occasione di una conferenza stampa a Berna la stessa entità statale, che funge da sorvegliante del settore energetico. La Commissione federale dell'energia elettrica non ha tuttavia revocato completamente l'allerta riguardo alla sicurezza dell'approvvigionamento elettrico della Svizzera dal momento che permangono incertezze sul mercato globale del gas e sulle opzioni di importazione.

Stando all'autorità di vigilanza dunque, sono ancora necessarie misure precauzionali come il mantenimento di una riserva invernale. Inoltre, per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento a medio termine fino al 2035, sono opportune capacità di riserva di 700-1'400 megawatt.

Davanti ai media, gli esponenti della Commissione federale dell'energia elettrica hanno puntualizzato che in linea di massima la situazione di partenza per l'approvvigionamento elettrico locale per il prossimo inverno è migliore rispetto ai due anni precedenti. Lo scorso inverno la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico è stata garantita da un clima meno rigido e dall'elevata produzione di energia elettrica in Svizzera e all'estero.

Le temperature miti hanno ridotto la domanda di elettricità e di gas, mentre le abbondanti precipitazioni hanno garantito una produzione locale di energia idroelettrica da record grazie all'acqua fluente e quella di accumulo. "Approssimativamente si può affermare che in inverno, temperature di un centigrado sopra la media, equivalgono ad un 1% in meno del consumo di riscaldamento", ha spiegato Jürg Rauchenstein, membro della Commissione federale dell'energia elettrica.

Il Paese, è stato precisato, ha poi svolto un ruolo di esportatore netto grazie a una produzione di energia idroelettrica e nucleare eccezionalmente elevata. "La situazione è decisamente più tranquilla e siamo lontani dal rischiare una carenza di gas, come durante l'inverno 2022-2023", ha osservato Rauchenstein, spiegando che non è stato necessario attingere alla riserva di energia idroelettrica di 400 GWh e la riserva termica di circa 460 MW, mantenute per eventuali situazioni critiche di approvvigionamento in Svizzera.

Previsioni per il prossimo inverno

Nel complesso, "la situazione di partenza per il prossimo inverno è al momento dunque fondamentalmente positiva", ha affermato la ElCom, ma permangono diverse incertezze, poiché le centrali a gas influiscono in modo incisivo sulla sicurezza dell'approvvigionamento in tutta Europa, la sua disponibilità rimane pertanto un fattore critico. Gli impianti di stoccaggio del gas, ben riforniti, nonché la possibilità di importare gas liquido in Europa riducono il rischio di una carenza per l'anno prossimo. D'altro canto, rimangono comunque diverse incognite sul mercato globale – assai volatile – a fronte del contesto geopolitico attuale e sulle incertezze di possibili sviluppi.

Urs Meister, direttore generale del Segretariato tecnico della Commissione federale dell'energia elettrica, ha osservato la crescente importanza del gas naturale liquefatto nel compensare le importazioni di gas russo.

Sebbene la disponibilità negli impianti nucleari francesi sia nettamente maggiore non va dimenticato che le centrali a carbone regolabili in Germania verranno chiuse, il che avrà tendenzialmente un impatto negativo sulle possibilità di importazione da parte della Svizzera.

Anche se, rispetto ai due anni precedenti, la situazione di partenza per il prossimo inverno si delinea in generale migliore, non si può ancora revocare completamente lo stato di allerta. Secondo la Commissione federale dell'energia elettrica, rimangono opportune le misure precauzionali sotto forma di riserve idroelettriche, centrali termoelettriche e gruppi elettrogeni di emergenza. Grazie alla maggiore disponibilità di pooling di gruppi elettrogeni di emergenza per il prossimo inverno e al potenziamento delle energie rinnovabili, la riserva di energia idroelettrica potrà probabilmente essere ridotta a 300 GWh.

Per quanto riguarda l'approvvigionamento a lungo termine, molto dipenderà anche dai negoziati e gli accordi con l'Unione europea, ha affermato Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale dell'energia elettrica. È impossibile prevedere come reagirà l'Unione europea se i negoziati saranno abbandonati, ma se la stabilità della rete svizzera è minacciata, anche i Paesi limitrofi ne risentiranno, quindi non è nel loro interesse interrompere ogni collaborazione, sostiene Luginbühl, il quale si è anche espresso a favore della legge sull'elettricità sottoposta a votazione il prossimo 9 giugno. "Non risolverà tutto, ma ci permetterà di muoverci nella giusta direzione in termini di sicurezza dell'approvvigionamento", ha detto.

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