Svizzera

Il Nazionale dice sì alla trasformazione digitale nella sanità

Approvato il programma DigiSanté con un credito d'impegno di 391,7 milioni di franchi per il periodo 2025-2034

La cartella informatizzata del paziente a Vaud
(Keystone)
7 marzo 2024
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Sì al programma DigiSanté lanciato dal Consiglio federale. Con 127 voti contro 64, la Camera del popolo ha sostenuto oggi l'ampia offensiva di trasformazione digitale nel settore sanitario e il relativo credito d'impegno di 391,7 milioni di franchi per il periodo 2025-2034. Solo l'Udc si è opposta al progetto.

Il sistema sanitario svizzero è molto buono, ma i vari processi non sono sufficientemente coordinati. La Svizzera è chiaramente in ritardo rispetto agli altri Paesi in materia di digitalizzazione, ha dichiarato Benjamin Roduit (Centro) a nome della commissione.

DigiSanté – che ingloba 50 progetti – mira a migliorare nell'arco di dieci anni la qualità delle cure, l'efficienza e la trasparenza del sistema sanitario e la sicurezza dei pazienti, ha spiegato a sua volta la ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider.

Non compensare posti creati all'interno del Dfi

Con 105 voti contro 84 e 2 astenuti, la Camera del popolo ha oggi respinto la proposta della maggioranza della Commissione delle finanze, sostenuta in aula da Thomas Aeschi (Udc), di compensare all'interno del Dfi tutti i posti creati nell'ambito del programma DigiSanté.

Ciò comporterebbe forti ritardi o potrebbe persino compromettere l'intero progetto, ha spiegato in aula Alex Farinelli (Plr) a nome della minoranza della Commissione delle finanze. Il parlamentare ticinese ha invitato il plenum con successo a non pretendere una completa compensazione in seno al Dfi di tutti i posti supplementari creati con Digisanté.

La maggioranza del plenum ha infatti ritenuto che un obbligo in tal senso metterebbe a rischio l'attuazione del programma, in quanto si dovrebbero esternalizzare un maggior numero di lavori sottraendo fondi destinati a progetti e con il rischio di notevoli ritardi. Inoltre, il Dfi sarà già chiamato a fornire notevoli contributi propri, che non sono inclusi nel credito.

A sua volta, Brigitte Crottaz (Ps) ha sottolineato che questi fondi devono essere approvati ogni anno dal Parlamento. "Non si tratta di un assegno in bianco".

A nulla sono valsi i tentativi di Thomas Aeschi di convincere il plenum a bocciare dapprima l'entrata in materia e poi sostenere la compensazione dei posti all'interno del Dfi, invocando le difficoltà finanziarie della Confederazione.

Maggioranza fondi per digitalizzazione

La maggior parte dei fondi previsti per DigiSanté sarà attribuita alla digitalizzazione dei servizi delle autorità (221 milioni), seguita dall'infrastruttura nazionale (76 milioni), dall'uso secondario (39 milioni), dalla creazione di presupposti per la trasformazione digitale, come per esempio standard uniformi (27 milioni), nonché dalla concertazione, dall'efficacia, dall'organizzazione del lavoro e dalla gestione del programma (29 milioni).

Oggi – come detto – il Nazionale ha stabilito chiare linee guida per il Dfi per quanto riguarda la definizione degli obiettivi, il controllo e il coinvolgimento delle cerchie interessate e ha chiesto che si presenti un rendiconto annuale al Parlamento.

Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.

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