Fondo malese, decreto d'accusa a Bsi per riciclaggio aggravato

Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha emanato un decreto di accusa nei confronti della Bsi per riciclaggio di denaro aggravato in relazione alla vicenda del fondo malese 1Mdb. Due filiali del fondo, parti civili nel procedimento, si sono però opposte al decreto d'accusa e toccherà al Tribunale penale federale decidere in merito, ha rivelato il sito di notizie online Gotham City.

La Procura federale ha confermato la notizia al portale specializzato in criminalità economica aggiungendo che l'indagine "ha accertato che, tra l'agosto 2010 e il giugno 2014, la banca non ha adottato tutte le misure organizzative ragionevoli ed essenziali per prevenire il reato di riciclaggio ripetuto e aggravato". Il decreto di accusa è stato emesso l'11 gennaio, al termine di un'inchiesta durata sei anni. L'Mpc chiede alla Bsi il pagamento di una multa di 4,5 milioni di franchi. Contrariamente alla due filiali del fondo malese, la banca ticinese, rilevata nel 2016 da Efg International, ha accettato il decreto di accusa, precisa Gotham City.

Secondo l'Mpc, il riciclaggio di denaro è stato commesso "da diversi dipendenti, in particolare da due consulenti che lavoravano nell'ufficio di Singapore e che si occupavano anche delle relazioni bancarie a Lugano legate al fondo sovrano malese". Il portale precisa che i consulenti in questione sono Yak Yew Chee e Yvonne Seah, recentemente condannati dall'Mpc.

Il primo è stato condannato a sei mesi con la condizionale per due anni. Gotham City, che ha potuto consultare il decreto di accusa, passato in giudicato, afferma che il banchiere – consulente di riferimento per sei conti correnti bancari aperti presso la Bsi di Lugano – è stato riconosciuto colpevole di aver riciclato ben 2,4 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda Yvonne Seah, il decreto d'accusa è stato trasmesso alle autorità di Singapore per essere notificato all'accusata.