Svizzera

Discriminata come donna: medico vince la causa contro l'ospedale

Una dottoressa dell'Inselspital di Berna si è vista dare ragione da un tribunale per le discriminazioni subite in termini di promozione e salario

Immagine di archivio
(Depositphotos)
31 gennaio 2024
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Un'ex medico donna dell'Inselspital di Berna è stata discriminata nella sua carriera sulla base del sesso: è la conclusione cui è giunto il Tribunale regionale di Berna-Mittelland in una decisione presa al termine di una lunga controversia legale.

Già un tribunale aveva precedentemente stabilito che la dottoressa dell'Inselspital era stata colpita da un licenziamento di ritorsione. Nella sentenza attuale, il tribunale è giunto alla conclusione che la donna aveva subito una discriminazione in termini di stipendio e promozione sulla base del suo sesso.

L'avvocato della dottoressa, Rolf P. Steinegger, ha parlato oggi ai media a Berna di una "sentenza apripista". Non è sufficiente che le aziende dichiarino di sostenere le donne, devono anche agire di conseguenza.

"Con la causa per discriminazione nella promozione la medico donna ha aperto un nuovo terreno legale in Svizzera", ha elogiato la giurista esperta in parità di genere Zita Küng.

In Svizzera esiste una legge federale sulla parità dei sessi dal 1996, ma è difficile spiegare in modo comprensibile e credibile perché qualcuno sia stato discriminato. Questo perché nella stragrande maggioranza delle aziende le questioni relative a retribuzioni e promozioni sono un tabù, ha detto.

La sentenza è il rifiuto di una cultura aziendale della segretezza quando si tratta di retribuzioni e promozioni. Le decisioni in materia di salario e carriera non possono essere prese "a mano libera" a proprio piacimento. "Ora è necessario renderle comprensibili e non discriminatorie", ha sottolineato Küng. "Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e chiarezza di ciò che accade nelle aziende".

La politica deve anche considerare se sono necessari ulteriori chiarimenti nella legge federale sulla parità di genere per evitare in futuro lunghi procedimenti legali, come nel caso in questione.

Una lunga strada

Anche Yvonne Schärli, ex presidente della Commissione federale per le questioni femminili (CFQF), si è detta soddisfatta della sentenza. Questo avrà un impatto: è importante – ha sottolineato – che una donna abbia scelto questo percorso legale estremamente difficile e faticoso. Molte altre donne non potrebbero farlo.

La stessa dottoressa ha parlato di una strada faticosa e lunga, percorsa ormai da dieci anni. Ma è contenta di averlo fatto. Si augura che per altre donne in futuro non sia più necessario fare causa. E spera che la politica reagisca e in pochi anni le donne siano meglio rappresentate nelle posizioni dirigenziali.

Più di dieci anni fa, la dottoressa era all'inizio di una carriera promettente. Lavorava come aiuto primario all'Inselspital di Berna. Rispetto ai suoi colleghi uomini, non veniva promossa e avanzava professionalmente più lentamente.

Dopo la nascita del figlio, la dottoressa voleva ridurre la sua percentuale di occupazione, ma l'Inselspital non era disposto a concederglielo. Dopo un lungo tira e molla, la donna è stata licenziata. Contro tale decisione la dottoressa si è già difesa con successo intraprendendo un'azione legale.

Ora la donna ha avuto ragione anche su un secondo punto. La dottoressa era stata discriminata sulla base del genere nelle distribuzioni da un pool di medici privati, con conseguenze finanziarie. Lo stesso dicasi anche per l'avanzamento della sua carriera, ha stabilito il Tribunale regionale di Berna-Mittelland in una sentenza del 26 gennaio 2024.

La decisione del tribunale regionale non è ancora passata in giudicato. Può ancora essere impugnata. Un tribunale deciderà anche l'importo che la dottoressa riceverà dall'Inselspital. Occorre vedere se quest'ultimo farà ricorso contro la sentenza.

Nel frattempo la donna si è creata una nuova carriera in un cantone vicino.

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