Svizzera

I salari rimarranno al di sotto dei livelli prepandemici

Gli stipendi reali dovrebbero aumentare leggermente nel 2024, ma ci sono ancora eccezioni significative

In sintesi:
  • Nei prossimi mesi il potere d'acquisto continuerà a subire una pressione "massiccia"
  • Nel 2024 ci saranno ulteriori aumenti degli affitti, dei premi di assicurazione malattia, delle bollette dell'elettricità e di imposte
Al lavoro
(Ti-Press)
18 dicembre 2023
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La centrale sindacale Travail.Suisse stila un bilancio delle trattative salariali ormai agli sgoccioli. Gli stipendi reali dovrebbero aumentare leggermente nel 2024, ma ci sono ancora eccezioni significative. La lieve progressione prevista per l'anno venturo riguarda soprattutto i rapporti di lavoro regolati da contratti collettivi, ha indicato a Berna l'organizzazione di lavoratori.

Per l'economia nel suo complesso, tuttavia, dopo tre anni di calo del potere d'acquisto, i salari reali ristagneranno e rimarranno al di sotto dei livelli prepandemici.

Nei prossimi mesi il potere d'acquisto continuerà a subire una pressione "massiccia" ed è troppo presto per abbassare la guardia, avverte Travail.Suisse. Nel 2024 ci saranno ulteriori aumenti degli affitti, dei premi di assicurazione malattia, delle bollette dell'elettricità e di imposte.

Thomas Bauer, responsabile della politica economica, sottolinea che la situazione finanziaria delle famiglie tra il 2021 e il 2023 è peggiorata come non mai negli ultimi 50 anni. Soprattutto, a suo avviso, in passato non c'è mai stata una tale resistenza da parte dei datori di lavoro all'adeguamento dei salari.

Miglioramenti significativi sono stati ottenuti in rami a basso salario, come quello dei parrucchieri. Le trattative sono invece fallite nel settore principale della costruzione e alla Confederazione, dove si prospetta un calo delle paghe reali.

"Un'indicizzazione dei salari all'aumento del costo della vita si impone per tutti i lavoratori. Per la Confederazione questo deve tornare a essere un dato di fatto", sottolinea Greta Gysin, presidente del sindacato transfair (che rappresenta i lavoratori nelle categorie posta/logistica, comunicazione, trasporti pubblici e amministrazione pubblica) e consigliera nazionale (Verdi), citata in un comunicato.

Nel settore principale della costruzione, la situazione rimane cupa, lamenta Nora Picchi del sindacato Syna (a cui fanno capo lavoratori nel commercio, nell'industria e nei servizi). Dopo un intenso conflitto nel 2022, anche quest'anno non è stato possibile raggiungere un accordo. Tuttavia, la sindacalista è soddisfatta dei guadagni ottenuti nell'edilizia secondaria e nel settore delle costruzioni in legno.

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