Svizzera

Ha confessato il presunto autore della sparatoria di Sion

Il 36enne aveva ucciso due persone e ferito una terza con un fucile semiautomatico. Agli inquirenti ha pure fornito le sue spiegazioni e motivazioni

Un tragico lunedì 11 dicembre per Sion
(Keystone)
14 dicembre 2023
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Il presunto autore del duplice omicidio di Sion "ha ammesso i fatti e fornito le sue spiegazioni e motivazioni", fa sapere il Ministero pubblico, aggiungendo che sono in corso indagini approfondite.

Lunedì mattina, 11 dicembre, il 36enne vallesano aveva ucciso due persone e ne aveva ferita una terza. Era stato arrestato a metà pomeriggio dopo una caccia all'uomo in tutto il cantone. Nel suo veicolo "c'erano la presunta arma del delitto, un fucile semiautomatico di marca Browning calibro 12/70, e munizioni", precisa la procura, aggiungendo che si è arreso senza opporre resistenza.

L'uomo è stato sottoposto a vari esami prima di essere ascoltato la sera stessa dalla polizia cantonale e incarcerato. Il giorno successivo è stato interrogato dal Ministero pubblico, che per lui ha chiesto la detenzione preventiva al Tribunale per i provvedimenti coercitivi.

I corpi delle due vittime, una donna di 34 anni e un uomo di 41, sono stati sottoposti ad autopsia. Entrambi sono probabilmente morti sul colpo. La donna ferita, una 49enne, è stata sottoposta a esami clinici ed è fuori pericolo, aveva indicato lunedì la polizia.

Motivazioni affidare a un video

Prima di passare all'atto, il 36enne ha girato un filmato in cui cerca di giustificare ciò che sta per compiere. "Il video figura nel fascicolo. Ovviamente è una prova utile e importante", ha dichiarato il primo procuratore Olivier Elsig a Keystone-Ats. Dobbiamo ancora verificare se è identico a quello o a quelli inviati ai media, ha aggiunto.

Secondo quanto comunicato sempre lunedì dal Ministero pubblico, le prove finora raccolte fanno pensare a un reato pianificato. L'uomo era noto alle autorità giudiziarie sin dal 2014, in relazione a casi di diffamazione, ingiurie e minacce, ma non era considerato a rischio.

Vertenze con vittime

Due procedimenti in cui era imputato sono stati archiviati in seguito al ritiro delle denunce, precisa la procura. Una di queste denunce, per coercizione, era stata sporta dalla vittima 34enne. Secondo Le Nouvelliste, avrebbe portato a una condanna tramite decreto d'accusa, alla quale il 36enne si è opposto prima che la vittima ritirasse la querela, portando all'archiviazione del caso.

"Il procedimento avviato dalla seconda vittima, un vallesano di 41 anni, e da alcuni parenti si è concluso con una condanna da parte del Tribunale di Hérens e Conthey il 13 settembre 2023 per ingiuria, registrazione non autorizzata di una conversazione e minacce", precisa il Ministero pubblico. L'imputato, condannato a una pena pecuniaria sospesa, ha presentato ricorso al Tribunale cantonale e il caso è quindi pendente.

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