Svizzera

Marchand: ‘Canone, conseguenze per tutti. Pure per il Ticino’

Il direttore generale della Srg Ssr commenta la decisione del Consiglio federale avvertendo delle ripercussioni. Che non saranno poche

La strada è lunga
(Ti-Press)
8 novembre 2023
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«Una riduzione del budget della Ssr avrebbe inevitabili ripercussioni in tutte le regioni». Va da sé, Ticino compreso.

Il direttore generale della Srg Ssr Gilles Marchand commenta a ‘laRegione’ la decisione del Consiglio federale di abbassare progressivamente il canone radiotelevisivo in risposta all'iniziativa popolare ‘200 franchi bastano!’ partendo proprio da qui. Dalle ripercussioni: «Saranno sulla programmazione, in particolare per quanto riguarda i notiziari regionali, le produzioni sportive, le coproduzioni cinematografiche svizzere, le registrazioni musicali e i grandi eventi popolari. Purtroppo, ciò si ripercuoterà anche sul nostro personale e su tutti i settori economici con cui collaboriamo». Quindi l’indotto, molto forte in Ticino. E a proposito del Ticino, Marchand ricorda che «la Srg ha bisogno delle sue regioni, delle sue lingue e della sua diversità: è così che si legittima. Siamo forti insieme e dobbiamo quindi trovare insieme delle soluzioni».

‘Spiegheremo tutte le questioni in gioco’

Posto che oltre alla consultazione non ci sono molti margini operativi davanti a un’ordinanza del Consiglio federale, l’attenzione di Marchand è rivolta alla votazione sull’iniziativa ‘200 franchi bastano!’. Una votazione che «potrebbe essere vinta senza un controprogetto. Ma sono lieto che il Consiglio federale abbia deciso chiaramente di respingere l’iniziativa dopo aver valutato l’impatto negativo che avrebbe sulla programmazione e sulla produzione in Svizzera. Spiegheremo chiaramente le questioni in gioco e le conseguenze delle misure annunciate durante il periodo di consultazione che si sta aprendo».

Il Consiglio federale ha parlato espressamente di una Ssr che deve risparmiare, e tirare ancora di più la cinghia. Su questo punto Marchand ricorda che «il canone è già stato ridotto del 25% dal 2018 e nel 2018 abbiamo anche avviato un importante programma di risparmio del valore di 100 milioni di franchi, a cui si aggiungeranno altri 50 milioni di franchi da qui al 2024». In caso di riduzione degli introiti del canone, repetita juvant, «tutti i settori ne risentirebbero».

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