Svizzera

Jean-Daniel Ruch si chiama fuori: non sarà mister ‘sicurezza’

La conferma della sua rinuncia alla carica di segretario di Stato alla sicurezza arriva dal Dipartimento federale della difesa

‘Io no’
(Keystone)
25 ottobre 2023
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Il diplomatico di carriera Jean-Daniel Ruch ha deciso di non assumere la funzione di segretario di Stato alla sicurezza. Lo ha comunicato il Dipartimento federale della difesa che ha informato il Consiglio federale.

La notizia, anticipata da vari media, trova quindi conferma con questa nota governativa. Il sessantenne Ruch, attuale ambasciatore in Turchia, era stato nominato dal governo a metà settembre e avrebbe dovuto entrare in carica all'inizio del 2024.

In base al comunicato, Ruch ha deciso di non assumere la direzione della Segreteria di Stato della sicurezza dopo "attenta riflessione". La consigliera federale Viola Amherd, alla testa del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, ha informato a sua volta stamane i colleghi di governo, che hanno preso atto di questa decisione.

Stamane la radio svizzerotedesca Srf ha anticipato la notizia, di per sé clamorosa, di questa rinuncia. Fra i vari media che hanno ripreso la notizia si afferma che Ruch rappresenterebbe un rischio, ossia sarebbe ricattabile. I motivi? I contatti avuti in passato con Hamas, ma anche il suo stile di vita. Bocche cucite in seno al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport circa i motivi del passo indietro da parte di un diplomatico con ampie conoscenze nel campo della sicurezza e una vasta esperienza internazionale.

Dopo gli studi in relazioni internazionali e politica di sicurezza a Ginevra nel 1988, Ruch ha lavorato per tre anni per l'Ufficio centrale della difesa dell'epoca in seno al Dipartimento militare federale prima di entrare, nel 1992, in servizio quale diplomatico presso il Dipartimento federale degli affari esteri.

Nel corso della sua attività ha lavorato presso la Delegazione svizzera all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa a Vienna, presso l'Ufficio della stessa Organizzazoine per le istituzioni democratiche e i diritti umani a Varsavia e come consulente politico del procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia all'Aia.

Successivamente ha diretto la sezione Politica di pace dell'odierna Divisione sicurezza umana a Berna e allo stesso tempo era sostituto del capodivisione. A partire dal 2008 ha lavorato come rappresentante speciale per il Medio Oriente col titolo di ambasciatore, prima di diventare capo della Missione svizzera a Belgrado, poi a Tel Aviv e, dal 2021, ad Ankara.

Vista l'evoluzione della situazione di minaccia il Governo ha deciso di istituire una Segreteria di Stato della politica di sicurezza in seno al Dipartimento federale della difesa. La Segreteria di Stato alla sicurezza dovrà anticipare ed elaborare opzioni operative a livello strategico destinate ai decisori politici.

Per la selezione del nuovo segretario di Stato è stata istituita un'apposita commissione composta dal segretario generale del DDPS Toni Eder, dal capo Risorse del Dipartimento federale della difesa e suo supplente Marc Siegenthaler, dal segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri Markus Seiler, dalla direttrice di fedpol Nicoletta della Valle nonché da Béatrice Métraux, ex consigliera di Stato di Vaud.

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