Gli impianti di risalita ‘tirano’. Meno quelli ticinesi

La stagione estiva è cominciata molto bene per gli impianti di risalita in Svizzera, anche se Ticino e Grigioni mostrano un calo dopo i record del periodo delle restrizioni pandemiche globali.

Stando ai dati diffusi oggi dall'associazione di categoria Funivie svizzere, a livello nazionale nei mesi di maggio e giugno è aumentata sia l'affluenza (+16% rispetto agli stessi mesi del 2022), sia il fatturato (+19%). Il risultato è stato favorito in particolare dall'Oberland bernese (rispettivamente +26 e +12%) nonché dalla Svizzera centrale (+25 e addirittura +63%, segnale che a prima vista fa pensare a un forte incremento dei prezzi). I Grigioni segnano -10 e -2%, il Ticino -2 e -14%.

Nel confronto con la media degli ultimi cinque anni, la Svizzera segna +36% (primi ingressi) e +47% (ricavi), i Grigioni +9 e +33%, il Ticino +19 e +7%. Fra le regioni più importanti la crescita maggiore è stata osservata in Vallese, +55 e +69%.

«L'escursionismo e le attività all'aria aperta godono di una popolarità sempre maggiore nella Confederazione, per cui le società di gestione degli impianti riescono ad attirare sempre più ospiti anche nei mesi più caldi dell'anno», afferma Berno Stoffel, direttore di Funivie Svizzera, citato in un comunicato.

La sfida, per le imprese, è di compensare gli inverni sempre meno nevosi. «I risultati positivi confermano che le aziende sono sulla strada giusta», sostiene Stoffel. «Si stanno concentrando sempre più sull'esercizio durante tutto l'anno e, grazie all'eccellente infrastruttura, consentono ai visitatori di godere di momenti suggestivi in montagna anche in estate».

Funivie svizzere conta circa 350 membri di ogni regione del Paese, tra cui tutte le grandi e medie imprese del ramo, ma anche molte più piccole. L'associazione rappresenta le preoccupazioni e gli interessi comuni dei suoi membri e ne promuove la cooperazione. L'organizzazione ha sede a Berna e gestisce anche un centro di formazione a Meiringen, nell'Oberland bernese.