Svizzera

I militari svizzeri resteranno in Kosovo fino al 2027

Prorogato l'impegno del contingente Swisscoy che sarà aumentato di un massimo di 30 unità

In sintesi:
  • Approvato anche dagli Stati: contraria l'Udc
  • La proroga della missione necessaria a causa della fragile situazione nel nord del Paese
(Keystone)
15 giugno 2023
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La Swisscoy resterà in Kosovo almeno fino a fine 2026. Dopo gli Stati in marzo, oggi anche il Consiglio nazionale ha approvato – con 122 voti contro 44 e 11 astenuti – la proroga dell'impiego e la possibilità di aumentare durante il mandato l'effettivo a lungo termine del contingente di al massimo 30 militari.

La presenza della Forza multinazionale per il mantenimento della pace (Kfor), che agisce su mandato dell'Onu, resta necessaria a causa della fragile situazione sul posto, ha detto Pierre-Alain Fridez (Ps) a nome della commissione evocando quanto recentemente accaduto nel nord del Kosovo.

È nell'interesse della Svizzera proseguire l'impiego della Swiss Company (Swisscoy), in particolare per questioni di sicurezza e per evitare flussi di rifugiati, ha detto la ministra della Difesa Viola Amherd. L'impiego della Swiss Company (Swisscoy) permette alla Svizzera di fornire un contributo alla sicurezza europea, importante anche nel contesto attuale della guerra in Ucraina, ha aggiunto Melanie Mettler (Pvl).

Un ritiro elvetico dal Kosovo, ha proseguito la bernese, non sarebbe compreso dai nostri partner internazionali. Franziska Roth (Ps) ha dal canto suo evocato la grande diaspora kosovara in Svizzera.

Come detto, il Parlamento ha anche approvato un aumento del contingente di al massimo 30 militi. L'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato come sia necessario essere operativi in tempi rapidi, ha precisato Amherd. La consigliera federale ha assicurato che i costi supplementari saranno coperti dal budget del Dipartimento della difesa. La Swisscoy comprende attualmente 195 soldati volontari.

Durante i dibattiti l'Udc ha chiesto di respingere la proroga dell'impiego della Swisscoy. Vedendo l'evoluzione delle ultime settimane la missione della Kfor può essere considerata un fallimento, ha detto Erich Hess (Udc). La Svizzera, ha aggiunto, è un Paese neutrale, per questo motivo i soldati elvetici devono tornare a casa prima che vengano coinvolti in un conflitto.

La proposta democentrista di non entrata in materia è però stata bocciata con 130 voti contro 38 e 5 astenuti. Non ha avuto miglior fortuna la proposta democentrista di imporre un ritiro delle truppe dal Kosovo entro fine 2025. "No", infine, anche alla richiesta dei Verdi (129 voti contro 45) di rinviare il dossier al governo con l'incarico di prevedere un contributo finanziario al promovimento civile della pace che sia uguale ai costi sostenuti per la Swisscoy.

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