Svizzera

‘Intensificare la formazione continua nell’aiuto sociale’

Due organizzazioni chiedono di potenziare la campagna avviata nel 2018. Digitalizzazione, mancanza di personale qualificato: l’offensiva è ‘ineluttabile’

L’offensiva va portata avanti
(Keystone)
16 gennaio 2023
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Berna – La campagna a favore della formazione continua per beneficiari dell’aiuto sociale, lanciata nel 2018, va potenziata, hanno chiesto oggi la Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (CSIAS) e la Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA) in una conferenza stampa a Berna.

Entro il 2026, l’Offensiva di formazione continua (OFC, stando alla denominazione adottata cinque anni or sono) dovrebbe coprire tutta la Svizzera. Circa 40 servizi sociali aggiuntivi – contro i nove creati nella Svizzera tedesca e in Ticino dall’avvio dell’iniziativa – dovrebbero essere dotati delle strutture necessarie.

Secondo la CSIAS e la FSEA, "il contesto di crescente carenza di personale qualificato e di manodopera nonché di digitalizzazione esponenziale" rendono l’OFC ineluttabile, si legge in un comunicato diramato all’inizio dell’incontro con i media.

Oltre a una distribuzione geografica più completa in tutto il Paese, l’iniziativa mira ora anche a migliorare la cooperazione tra i servizi sociali e l’economia. Ad esempio, i requisiti di accesso ad alcuni settori dell’economia saranno abbassati per le persone che ricevono un aiuto sociale.

Vincenti economia, ente pubblico e beneficiari dell’aiuto sociale

Nel 2021, circa 182’000 adulti tra i 18 e i 64 anni ne sono stati beneficiari. Di questi, quasi la metà non aveva un certificato professionale, mentre un terzo aveva difficoltà in competenze di base come la lettura, la scrittura, la matematica di base e l’uso delle tecnologie informatiche. L’importanza della formazione continua per queste persone, tenendo conto del loro potenziale, è palese, sostengono le due organizzazioni.

Tutti ne trarrebbero beneficio: l’economia avrebbe accesso a manodopera di cui ha urgente bisogno, lo Stato verrebbe alleggerito dei costi dell’aiuto sociale e le persone assistite sarebbero di nuovo in grado di assicurare autonomamente il proprio sostentamento.

In passato, si è puntato sul reinserimento nel mercato del lavoro, ricordano CSIAS e FSEA. "Tuttavia, l’esperienza dimostra che senza il miglioramento delle competenze di base e della certificazione professionale, l’integrazione nel mercato del lavoro non è duratura".

Tra i nove servizi sociali creati dal 2018 figurano in Ticino i Caffè APPrendo, nome scelto in italiano per indicare luoghi di formazione continua informale di cui il Canton Zurigo ha fatto esperienza con le Lernstube (salotti d’apprendimento).

Il progetto delle due organizzazioni è sostenuto da una vasta alleanza, che comprende l’Unione svizzera degli imprenditori, l’Unione svizzera delle arti e mestieri, l’Unione sindacale svizzera, la centrale sindacale Travail.Suisse, la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della pubblica educazione, nonché la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali.

chi sono

Csias e Fsea

La CSIAS è un’associazione professionale che ha come scopo principale il sostegno e l’integrazione delle persone in difficoltà. I suoi membri sono tutti i Cantoni e il Principato del Liechtenstein, 1’500 Comuni, vari uffici federali e organizzazioni di aiuto sociale private. Le norme della CSIAS consentono di armonizzare le pratiche di sostegno alle persone colpite dalla povertà in un sistema svizzero segnato dal federalismo, si legge sul suo sito.

La FSEA è un’associazione di categoria che sostiene le organizzazioni e i professionisti nella formazione continua con un supporto concreto, informazioni e partecipando alla discussione a livello politico. Conta, stando a quanto pubblicato su internet, 750 soci tra cui enti fornitori di formazione sia privati sia statali, associazioni, dipartimenti di formazione continua interni ad aziende e singole persone.

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