Svizzera

Licenziamento confermato per l’insengnate ‘coronascettico’

Nel 2021 aveva fatto da oratore a una manifestazione di oppositori alle misure Covid. Il Tribunale amministrativo argoviese ne respinge il ricorso

Non erano mancate parole forti all’indirizzo di Alain Berset
(Keystone)
4 gennaio 2023
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Licenziamento confermato per un docente della scuola cantonale di Wohlen che nel febbraio 2021 aveva preso parte come oratore a una manifestazione di oppositori alle misure anti Covid. Il Tribunale amministrativo argoviese ha respinto il suo ricorso.

Stando alla decisione pubblicata oggi, il docente, che era impiegato a tempo parziale dal 2006, ha violato il suo dovere di fedeltà contro il principio della rigorosa separazione tra opinioni private e funzione professionale intimatagli con una diffida nel settembre del 2020.

Tale violazione si è verificata durante il periodo di prova, ciò che giustifica il licenziamento ai sensi della Legge cantonale sull’assunzione degli insegnanti, scrive ancora il tribunale.

Libertà d’espressione ...

Nel suo ricorso, il docente sosteneva che il licenziamento è stato sproporzionato. Affermando di aver preso parte alla manifestazione come persona privata, l’autore del ricorso si è appellato al principio costituzionale della libertà d’espressione.

Nella sua sentenza di 33 pagine, il Tribunale amministrativo è però arrivato alla conclusione che il comportamento del ricorrente "non è stato all’altezza della sua funzione di riferimento in qualità di insegnante".

Il docente era peraltro a conoscenza della minaccia di licenziamento e lo aveva anche spiegato durante il suo discorso alla manifestazione di Wohlen. Nel discorso, che è stato archiviato su YouTube, il docente non ha del resto lesinato insulti al consigliere federale Alain Berset, da lui definito "malato".

... e ruolo pubblico

Il Tribunale critica inoltre la scelta inappropriata di parole come "dannazione" o "non me ne frega niente" e il fatto di aver dipinto coloro che non rispettavano le norme contro il Covid come modelli ("geili Sieche", in pratica dei "fighi"). Tutti termini che mal si addicono al suo ruolo di insegnante.

Il Tribunale amministrativo ricorda inoltre che la Costituzione federale riconosce a ogni persona il diritto di formarsi liberamente un’opinione e di esprimerla e diffonderla senza ostacoli. Nel caso dei dipendenti pubblici, l’obbligo di fedeltà potrebbe tuttavia limitare la libertà di espressione.

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